PESCARA. Perde qualche pezzo, ma non la sua forza, la protesta di questa mattina a Roma degli agenti di polizia penitenziaria. Sappe, Cisl e Cgil hanno dato forfait e non parteciperanno.
Nicola Di Felice (Osapp), Ruggero Di Giovanni (Uil/Pa/Pp) e Sabino Petrongolo (Uspp) saranno i portabandiera di una rivendicazione finalizzata a ottenere migliori condizioni di lavoro all’interno delle carceri abruzzesi. Il superaffollamento di detenuti e i turni stressanti degli agenti sono strettamente collegati. La manifestazione si svolgerà davanti alla sede nazionale del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria).
Le case circondariali di Sulmona (449 detenuti rispetto a un massimo consentito di 334), Pescara (366 rispetto a 278) e Teramo (422 su 255) sono le ultime in materia di sovraffollamento carcerario.
Sull’argomento interviene anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari. «La situazione nelle carceri abruzzesi è al limite», osserva, «lo denunciamo da tempo e le notizie apparse sul Centro confermano le nostre denunce. Al sovraffollamento delle celle nelle carceri abruzzesi, in particolare Pescara, che insieme a Sulmona e Teramo rappresenta le situazioni più critiche, si uniscono i turni massacranti degli agenti di polizia penitenziaria costretti a lavorare per 14 ore di fila in condizioni di alto rischio. Per questo esprimo tutta la mia solidarietà agli agenti che ogni giorno con professionalità e abnegazione svolgono un lavoro straordinario. La carenza di personale sembra cronica e insanabile e vede in Abruzzo istituti sfiorare il 35% rispetto alla media nazionale del 14%».
«Pertanto», conclude, «viene minata non solo la sicurezza nei penitenziari dato il sottonumero degli agenti, ma anche la sicurezza dei cittadini date le continue vicende di cronaca e le incessanti evasioni e rivolte dei detenuti. E meno male che questo Governo di centrodestra aveva lanciato una propaganda serrata proprio sul tema della sicurezza. Siamo davanti all’ennesimo fallimento del Governo Meloni».