L’AQUILA. La chiamata al voto è per 560 legali: saranno loro a scegliere chi guiderà per i prossimi quattro anni l’Ordine degli avvocati dell’Aquila nelle sfide che dovranno affrontare la categoria e il tribunale del capoluogo: dal possibile accorpamento con Avezzano e Sulmona alla carenza di personale nel palazzo di giustizia. E alla corsa alla presidenza, almeno al momento, sono iscritti due nomi di prestigio del foro aquilano: Maurizio Capri, vertice uscente, e Luisa Leopardi.
Le elezioni del 30 e 31 gennaio prossimi, in realtà, serviranno a individuare gli undici componenti del nuovo consiglio dell’Ordine aquilano. Saranno poi gli undici eletti, a loro volta, a scegliere il presidente, insieme alle altre cariche previste dai regolamenti. Formalmente, i 18 legali candidati al consiglio partono tutti con le stesse possibilità di diventare presidente.
I 18 CANDIDATI
Ma Capri e Leopardi sono i veri sfidanti in quanto intorno a loro si sono create due “aggregazioni” (formalmente non esistono nemmeno le liste), di candidati al consiglio. I quali, se eletti, a meno di sorprese voteranno quindi il proprio “capolista” per il ruolo di vertice dell’Ordine.
Con Capri ci sono Francesco Rosettini, Amedeo Ciuffetelli, Massimiliano Venta, Carlo Cobianchi, Sabrina Altamura, Stefania Pastore e Caterina Vignini. Con Leopardi, invece, Federico Cinque, Andrea Filippi De Santis, Diego Biasini, Donatella Boccabella, Donatella Tiberio e Francesca Bafile. Altri tre candidati al consiglio dell’Ordine si sono invece presentati individualmente e fuori dalle due grandi aggregazioni: si tratta degli avvocati Massimo Manieri, Gianluca Museo e Fabrizio Chiodi.
Come detto, undici dei 18 candidati entreranno nel consiglio, almeno quattro per ogni genere. Ciascuno dei 560 avvocati elettori potrà esprimere sette preferenze, di cui quattro al massimo per ogni genere.
LE SFIDE DEL FORO
Non esistono veri e propri programmi elettorali per il voto degli avvocati. Ma su una cosa sono assolutamente concordi i due contendenti per la corsa alla presidenza: la sfida principale nei prossimi anni per il foro aquilano sarà affrontare l’eventuale contraccolpo della chiusura dei tribunali di Avezzano e di Sulmona e il loro accorpamento nel capoluogo. Della questione è stato investito direttamente il nuovo governo Meloni: anche gli avvocati aquilani aspettano il responso della politica.
Accanto alla questione dei tribunali minori, ci sono ovviamente la tutela della categoria, la gestione dell’attività dell’Ordine e le battaglie per risolvere le criticità che i legali vivono ogni giorni pallazo di giustizia dell’Aquila. Per Capri «ci sono tanti problemi. Il principale è il progressivo “spopolamento” dell’Ordine: molti avvocati infatti si stanno cancellando, in 40 se ne sono andati soltanto negli ultimi due anni. Questo è dovuto anche alla crisi economica». Per Leopardi, invece, «bisognerà fare fronte alle esigenze. Su tutte quella delle difficoltà che viviamo con le udienze, dovute anche e soprattutto alla carenza di personale nella magistratura e nella cancelleria».
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