GIULIANOVA. «Campione del mondo»: è con questa frase, da lui ripetuta spesso, che tutta la città ricorda Lucio Merla Vitalone, conosciuto come “Lucio Merlo”, vera e propria icona di Giulianova. Venerdì sera è venuto a mancare improvvisamente a 66 anni per un malore nella struttura sanitaria molisana dov’era ricoverato. La camera ardente è allestita all’obitorio dell’ospedale di Giulianova, mentre i funerali si terranno domani alle 9.30 nel santuario della Madonna dello Splendore. Lucio lascia il fratello Bruno, attualmente residente a Bologna.
Merlo ha trascorso gli ultimi anni nella residenza sanitaria Samnium a Montaquila, in provincia di Isernia, dove era ricoverato per problemi psichici: nel 2019 ci fu una mobilitazione da parte di un gruppo di amici che, attraverso un esposto agli organi competenti, fecero in modo che venisse assistito in una struttura sanitaria adatta alle sue condizioni di salute, perché non più in condizioni di vivere da solo. Lucio Merlo era conosciuto in città per il profondo amore che nutriva nei confronti di Giulianova e della squadra di calcio. Amato da tutti, da sempre vicino al Giulianova calcio in qualità di “fotografo ufficiale”, come egli stesso si era autodesignato, viene ricordato seduto sulla sua sedia al Belvedere con l’immancabile macchina fotografica appesa al collo. Appassionato sin da piccolo di arte ha dipinto diverse opere naif monotematiche, raffiguranti esclusivamente piazza Belvedere, che regalava gli amici. Paolo Di Cristofaro, coordinatore del gruppo “Siamo tutti Lucio Merlo”, lo ricorda come un «cronista minuto e attento della vita, degli affetti e delle attività commerciali e artigianali della sua Giulianova antica». Oggi, in occasione della partita Giulianova – Capistrello, allo stadio Fadini verrà osservato un minuto di raccoglimento, «un modo per riconoscere il giusto merito a Lucio per ciò che ha fatto per il Giulianova calcio e per la città», ha dichiarato il presidente della società calcistica Alessandro Mucciconi. Al suo funerale ci saranno il sindaco Jwan Costantini e il gonfalone della città di Giulianova, che in genere si riserva a chi ha rivestito un ruolo pubblico. «Ognuno ha un proprio ricordo di Lucio, un aneddoto o un episodio da raccontare», commenta il sindaco, «non c’è nessuno, a Giulianova, che non conservi nel pensiero un’immagine nitida della sua presenza».
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