La sua istituzione risale al 2016, eppure 7 anni non sono stati sufficienti per far partire a pieno regime il Registro regionale dei tumori. Ora la Regione ci riprova, sulla scorta anche dei “richiami” ripetutamente arrivati da Roma – dai tavoli interministeriali – in tema di terreno da recuperare sugli screening oncologici e classificazione delle patologie tumorali oltre che delle interrogazioni presentate da alcuni consiglieri che siedono a Palazzo Campanella. L’obiettivo, da raggiungere attraverso il funzionamento della struttura, è la pubblicazione del primo rapporto sui tumori in Regione per un intero triennio di incidenza.
Le informazioni utilizzate dai registri tumori per identificare le nuove diagnosi provengono dai flussi informativi sanitari, anagrafici e di mortalità. Oltre al monitoraggio e alla sorveglianza delle patologie oncologiche i dati dei registri tumori forniscono indicazioni utili alla programmazione sanitaria, alla valutazione di efficacia delle misure di prevenzione, e alla valutazione su accesso, qualità e appropriatezza delle cure. Ad oggi è Gianfranco Filippelli, direttore dell’Unità operativa complessa di Oncologia dell’ospedale di Paola, a guidare la rete oncologica (recentemente aggiornata) della Regione.

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