Il centrodestra inizia a sgomitare prima che cominci la volata per le Europee. Tutti a cavallo dell’Autonomia differenziata, amici e nemici in un ingorgo che si fa sempre più caotico. «Parlano tutti della legge senza averne letto neppure un paragrafo». Il senatore Mario Occhiuto, capogruppo di Forza Italia nella Commissione permanente – Affari costituzionali in Senato, non ha dubbi: «Nessuno dei contestatori deve aver visto la legge uscita dal Senato che, tra l’altro, è stata votata anche dalle forze di minoranza del Parlamento. Gli emendamenti hanno modificato la struttura iniziale proposta da Calderoli. Nessuna regione sarà lasciata indietro. Lo Stato provvederà a garantire i lep per tutti e in mancanza di copertura finanziaria, non sarà concessa la delega a nessuno. L’autonomia non dividerà l’Italia, come racconta la sinistra». Il fronte dei contrari, però, si allarga. E l’ultima arruolata è la presidente di Anci Calabria, Rosaria Succurro, che di sinistra certo non è. «La sua non è una fuga in avanti. Credo sia la sintesi del pensiero espresso dai sindaci che rappresenta e dei quali raccoglie le istanze. Una dichiarazione da presidente dell’associazione dei primi cittadini in Calabria, per capirci».
Il timore di molti è che l’autonomia differenziata possa trasformarsi in una pietra tombale sulle speranze di ripresa dei servizi essenziali in Calabria e nell’intero Sud. Una legge che rischia di murare definitivamente il sepolcro di pietra nel quale riposa la questione meridionale.
Occhiuto sorride, anche se non esclude che l’Autonomia sia diventata uno strumento populista da agitare in una campagna elettorale partita da lontano. Del resto, la corsa all’Europa segue il filo di candidature già note. La Succurro guiderà Forza Italia, la deputata della Lega, Simona Loizzo, dovrebbe essere la testimonial del Carroccio. E il botta e risposta tra le due aspiranti regine potrebbe essere la rappresentazione di un clima da battaglia per conquistare la fiducia della popolazione. Occhiuto non ha dubbi: «A me sembrano tutte scuse elettorali. A partire dal Pd che è stato sempre per l’autonomia differenziata, ora è contro. O come l’abuso d’ufficio. Penso che si farà un accordo di coesione nazionale».
Adesso, dunque, cavalcano tutti l’autonomia come il male assoluto. Occhiuto prova a spiegare a cominciare dal nuovo articolo 4 della legge: «È scritto chiaramente che il trasferimento delle funzioni può essere effettuato soltanto dopo la determinazione e la quantificazione dei lep sui fabbisogni standard e che qualora derivino (da questa determinazione) maggiori oneri si potrà procedere al trasferimento delle funzioni solo dopo lo stanziamento per tutte le regioni (comprese quelle che non chiedono l’autonomia su quelle funzioni). Non mi pare una legge penalizzante. Quello dell’Autonomia è un tema che tocca le corde del cuore, soprattutto per chi come me è del Sud. In verità nulla sarebbe cambiato se anche fossi stato un parlamentare del Nord, per rispetto dei principi di solidarietà nazionale e di equità sociale che riguardano tutti i cittadini italiani. Non possiamo ignorare che ogni decisione riguardante l’autonomia implichi anche una riflessione sul Sud e sulla questione meridionale. Non c’è sviluppo autentico se una parte del Paese rimane indietro».

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