L’incarico di coordinatore regionale di Forza Italia, assunto poco più di un anno fa, è arrivato al termine di un periodo di costante ascesa nel firmamento berlusconiano, culminato nel 2018 con l’elezione in Senato. Giuseppe Mangialavori, vibonese, medico di professione, non ha però mai perso i toni felpati che hanno sempre caratterizzato il suo agire pubblico.

Senatore, la politica liquida ha “cancellato” le coalizioni in Calabria e, in particolare, il centrodestra che si presenta diviso in tutti i grandi centri della Calabria coinvolti in questa tornata elettorale. L’effetto Occhiuto è già svanito?

«Non è assolutamente così. Ritengo che l’azione del presidente Occhiuto sia la migliore che la Calabria abbia potuto vedere finora. Il centrodestra a livello regionale è compatto e solido, purtroppo a livello locale ciò non è stato possibile replicare quanto realizzato alle ultime Regionali».

L’emblema delle divisioni è rappresentato da Catanzaro. Nel capoluogo la coalizione è divisa in tre tronconi.
«Forza Italia e la Lega, così come Fratelli d’Italia all’inizio, hanno scelto dopo varie riflessioni di sostenere il progetto messo in campo del professore Valerio Donato. È lui senza dubbio il miglior candidato adesso in campo. I rappresentanti di Fratelli d’Italia, poi, hanno fatto scelta diversa. Noi siamo rimasti su quella posizione in maniera coerente».

In realtà Forza Italia ha scelto di sostenere un candidato a sindaco appena fuoriuscito dal Pd. Davvero non c’era nessuno al vostro interno in grado di assumere la leadership?
«Donato può portare avanti in maniera puntuale un programma di governo molto vicino a quelli che sono i nostri capisaldi programmatici».

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