Calabria epicentro delle tensioni sull’Autonomia differenziata. Domani è in programma la manifestazione – con sit-in promossi davanti alle cinque prefetture calabresi – indetta dell’Anci che dovrebbe vedere la presenza di diversi sindaci calabresi oltre che forze politiche (Pd in testa) e sindacali (come la Cgil).
Oggi a Catanzaro la Commissione parlamentare bicamerale per le questioni regionali, che dovrebbe tenere alcune audizioni nell’ambito di un’indagine conoscitiva che avrebbe ad oggetto “determinazione e attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali”. In buona sostanza si procederà a una serie di audizioni tra i rappresentanti delle istituzioni, delle forze sociali e produttive calabresi sui temi della riforma e del finanziamento dei Livelli essenziali delle prestazioni.
“Non capisco perchè l’insurrezione non è stata fatta a monte e si vuole fare a valle”. Lo ha detto il presidente della Commissione bicamerale per le questioni regionali Francesco Silvestro, di Forza Italia, parlando con i giornalisti nella Prefettura di Catanzaro, dove la Commissione ha avviato alcune audizioni nell’ambito di un’indagine conoscitiva per la determinazione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni.
“Il nostro obiettivo – ha specificato Silvestro – e’ proprio ascoltare i territori e non a caso abbiamo scelto, ho scelto per prima, la Regione Calabria per far evidenziare tutte le problematiche, per arrivare ai famosi Lep, livelli essenziali delle prestazioni, e anche per portare all’interno della Commissione la vera coscienza di tenere informati tutto il Parlamento delle condizioni di tutte le regioni d’Italia”. Silvestro ha poi ricordato che “l’autonomia fa parte della Costituzione italiana e che nel 2001 quando c’era il presidente D’Alema e’ stato modificato il Titolo V della Carta Costituzionale. Poi ci siamo presentati agli elettori con il nostro programma del centrodestra dove c’e’ l’autonomia differenziata, quindi era facile andare in direzione della Costituzione italiana. Io credo – ha proseguito il presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali – che questa autonomia differenziata possa essere un’opportunità e poi non è obbligatorio, le Regioni possono anche rifiutare di chiedere le materie e rimanere così come stanno”.