«Che l’autonomia differenziata sia una legge infame, lo abbiamo ripetuto tante volte e le ricadute drammatiche sul territorio, le vedremo presto. Ora inizia la seconda fase, di piena opposizione. Infatti stiamo discutendo della raccolta delle firme, dei quesiti referendari; molto probabilmente riusciremo a fissare il referendum per la primavera 2025». Così la consigliera regionale Amalia Bruni che, ieri sera nel cortile del chiostro di San Domenico a Lamezia, ha aperto i lavori del dibattito sul tema “Autonomia differenziata: fermiamola!”, un incontro a più voci moderato dalla giornalista Maria Rita Galati. Insieme alla consigliera esponenti di tutto il centrosinistra, del Terzo settore e del sindacato: «Un campo largo per una strada che si annuncia lunga per tutte le forze democratiche. Il centrosinistra oggi si è coalizzato – ha sottolineato Bruni -. Vorremmo che lottassero insieme a noi anche alcune parti della destra». L’esponente del Pd ha poi sentenziato: «Il governatore Occhiuto deve scegliere di stare al fianco dei calabresi, vorremmo che la Calabria si esprimesse chiaramente in merito e che si unisse al gruppo delle altre cinque regioni che hanno già scelto di fare ricorso alla Corte Costituzionale».
Ad intervenire anche l’ex presidente della Regione Agazio Loiero, già ministro e parlamentare, che da tempo si era schierato contro l’autonomia differenziata. «Purtroppo la legge è stata approvata e sarà una sciagura che si abbatte su un Sud che sta male e su una Calabria che sta malissimo. Questo provvedimento – ha evidenziato l’ex governatore – finisce per accentuare il destino sociale delle persone; chi nasce in Calabria è destinato ad avere pochi servizi, a vivere meno rispetto ai connazionali del Nord e anche in condizioni peggiori». Loiero ha poi aggiunto: «Sono dei personaggi minori ad aver portato avanti la legge: il governatore del Veneto Zaia che sogna i fasti della Serenissima a spese del Meridione; e poi Calderoli che forse, con questa riforma, si guadagnerà l’ottava legislatura. Dobbiamo ribellarci a tutto ciò».
Per il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita «il campo largo che ha deciso di dichiarare guerra all’autonomia differenziata è un bellissimo segnale. Sento qui al Sud una avversità profonda e radicale a questa riforma. La Giunta regionale – ha asserito il sindaco della città capoluogo – deve impugnare il provvedimento di legge o alcune sue parti come hanno fatto altre regioni». Don Giacomo Panizza, fondatore e presidente della Comunità Progetto Sud, ha commentato: “L’autonomia differenziata esiste già; in Lombardia ci sono già servizi che noi qui al sud non abbiamo. Scuole, formazione al lavoro, sanità, in tutti questi ambiti le differenze sono aumentate troppo e, quindi, fermare la legge è il minimo. Per il Terzo settore questa è una scelta politica, ovvero fermare l’autonomia differenziata e costruire servizi e opportunità per il Sud».