Noyz Narcos e Salmo hanno unito le forze per dar vita ad un binomio rap che è pronto a fare faville con il nuovo joint album CVLT, disponibile dal 3 novembre. I due rapper hanno presentato il progetto, anticipato da un cortometraggio che li vede protagonisti e che ha come regista e attore anche uno dei massimi esponenti dell’horror, Dario Argento. Un amore per l’horror che lega anche i due artisti che sono estremamente appassionati del genere. Quanto alla collaborazione di Dario Argento, “si è dimostrato da subito curioso e volenteroso di partecipare a questo progetto”.

Ma chi ha avuto l’idea di fare un album insieme? “Non ricordiamo chi abbia avuto l’idea. Su Anthem abbiamo avuto la voglia di scambiarci i pezzi e di cantarli dopo un live dove abbiamo fatto proprio questo. Il pubblico l’ha presa bene e poi è la prima volta che c’è una cosa del genere”. E poi c’è stata la voglia di mettersi in discussione. “Eravamo entrambi reduci dall’ennesimo album solista che ti affatica molto, richiede molte energie, molto tempo ed eravamo sicuri che condividere un progetto avrebbe giovato a entrambi”.

Per quanto riguarda le canzoni dell’album, i due assicurano che sono piene di citazioni. Canzoni che sono state prodotte da un gruppo di persone con cui “lavoravamo bene da tempo. Sine, Lucienn e i vari musicisti e pensavamo che lavorando con queste persone avrebbe portato il suono che volevamo. Abbiamo trovato delle belle quadre grazie a questa alchimia”. 

Ma ci sono anche tanti feat, con molti giovani: “Mettere dei giovani in un album importante è una cosa figa. L’hanno fatto con me (Salmo) ai tempi, ci sono dei passaggi di testimone e se c’è un giovane che merita tu devi metterlo dentro perché è importante”. Noyz Narcos ha parlato in particolare di Kid Yugi che “è un emergente che non sembra un emergente. Uno dei pochi che ho sentito negli anni a fare rap alla maniera nostra, pur essendo nato vent’anni dopo. Parla un linguaggio simile al nostro e costruisce le canzoni in modo differente rispetto ai suoi coetanei”.

E poi c’è la voglia di portarle live: “A entrambi piace un sacco il live, parecchio, ma non siamo sicuri di cosa fare. Ci saranno due date a Roma e Milano ma non sappiamo ancora quando. Giugno probabilmente ma ancora non c’è niente di organizzato. È la dimensione dove ci troviamo meglio, anche più dello studio, che ci diverte. A noi piace sudarcela”.

A proposito di ragazzini, il rap sembra ancora un genere per giovani, nonostante la sua evoluzione negli anni. Stanchi di tutto ciò? “Io mi sono stancato dell’ambiente, non del rap. Non puoi decidere di smettere di fare musica”. Immancabile anche la domanda sul rap al femminile che è ancora poco presente: “Non lo so il perché però c’è Anna che è molto brava. Forse dovrebbero capire come farlo perché molte lo fanno come lo fanno i ragazzi, quindi in Italia risulta fuori luogo parlare in quella maniera purtroppo. Forse è un tipo di comunicazione che tocca altri temi, ma a noi piacerebbe da morire. È un problema italiano”.