
Nuove rivelazioni su un caso che ancora oggi fa discutere. A quasi quindici anni dalla morte, avvenuta nel 2009, arriva un nuovo docu-film sulla vita di Michael Jackson e sulle cause della sua tragica morte, a soli 50 anni. Il Re del Pop, come noto, morì a causa di un arresto cardiaco in seguito a un’intossicazione acuta da propofol, un potente anestetico con il quale provò a risolvere i suoi problemi di insonnia, somministratogli dal medico Conrad Murray. Restano tanti dubbi, anche sulle accuse mosse a Murray. Come andarono veramente le cose? A fare chiarezza sulle dinamiche che portarono alla prematura morte della voce di “Thriller”, come scrive Rockol, ci pensa un documentario realizzato dal sito statunitense di gossip e intrattenimento TMZ, che fu peraltro il primo a dare la notizia della morte di Michael Jackson nel 2009: si intitola “TMZ Investigates: Who really killed Michael Jackson” (letteralmente: “Chi uccise davvero Michael Jackson”) e sarà trasmesso negli Usa da Fox martedì prossimo, il 6 agosto.
La star, secondo quanto riportato dal documentario, era solito assumere anche grosse quantità di Demerol, un farmaco classificato nella categoria “narcotic pain relievers”. A prescrivere il farmaco a Jackson – che citò il Demerol anche nella sua “Morphine”, nel 1997 – fu il dermatologo Arnold Klein, morto all’età di 70 anni nel 2015, amico del cantante. Secondo quanto ricostruito dal documentario di TMZ, Michael Jackson si era fatto creare 19 falsi pseudonimi per fari prescrivere i farmaci e Klein appuntava su un agenda le varie prescrizioni per le false identità del cantante.