In attesa di salire sul palco di Sanremo al fianco di Geolier nella serata dei duetti, il rapper Luchè si è raccontato a tutto tondo, parlando anche di argomenti delicati. In primis l’infanzia e l’adolescenza nei quartieri più difficili della periferia di Napoli: “A nove anni ho visto il primo omicidio. Ricordo benissimo che non provai nulla, neanche paura. Abitavo con la mia famiglia in un palazzo molto grande: mi vennero a bussare i miei amici e mi dissero di scendere perché era successa una cosa al bar sotto. Quando arrivai c’era una folla enorme e una lunga striscia di sangue che arrivava dal bancone al marciapiede”.
Qualche anno dopo lui stesso si è ritrovato protagonista di un episodio molto pericoloso: “A 18 anni un ragazzo caricò la pistola e me la puntò alla testa, ma non sparò. Avevamo litigato per una cosa futile, lui andò via e tornò con l’arma. Ci incrociammo, mi tagliò la strada e mi costrinse a fermarmi. Poi con un colpo spaccò il vetro della macchina e appunto mi puntò la pistola: da lì sono diventato più cattivo”.
Tutti questi episodi Luchè li ha poi raccontati nei suoi testi: “Un’altra volta sentii degli spari, al centro del quartiere: vidi un motorino che correva contromano e un ragazzo piangere. Iniziammo a correre, c’erano un centinaio di teenager intorno alla persona in terra: lì nacque la mia urgenza di raccontare queste cose nel rap”.
Tutto è iniziato con gli albori degli anni 2000 con il gruppo Co’ Sang, insieme al collega Ntò. Un’esperienza che è finita nel 2012: “Ci siamo fermati perché non andavamo più d’accordo, visioni e stili di vita diversi. Oggi non c’è astio, anzi, ma è stato difficilissimo separarsi. Chi l’ha deciso? Diciamo che l’abbiamo deciso insieme, poi il pubblico ha dato la colpa a me”.
Da lì sembrava che il mondo della musica si fosse chiuso per lui, con il trasferimento a Londra e l’apertura di una prima pizzeria insieme ad un amico dando vita ad un business che si è espanso. Ma poi, nel 2016, la svolta grazie alla canzone ‘O primmo ammore inserita in un episodio di Gomorra: “Ha fatto tutto la puntata, io misi solo un post. Di lì cambia di nuovo il rap a Napoli, si riavvicina ad un sound di strada. Così ho fatto il mio primo PalaPartenope, sono stato il primo rapper ad esibirsi lì”.