Laura Pausini, nonostante sia una star internazionale, non è mai cambiata. È ancora quella di un tempo, quella del famoso “treno delle 7 e 30 senza lui”. A raccontarlo è lei stessa: “La Laura che prende l’aereo è la stessa che prendeva il treno delle 7.30 a Solarolo e ora ha quasi 50 anni. Non sono più solo italiana, non sono più solo mia”. Del resto: “Non penso mai a me come a una star, non sognavo di diventare famosa. Non avevo mai visto una donna fare pianobar, figurarsi se pensavo che sarei andata a Sanremo o all’Olympia di Parigi o al Madison Square Garden di New York. Vivo la contraddizione. Aspiro a essere naturale dentro una vita che di semplice non ha niente”.

Alla soglia dei 50 anni, è tempo di pensare a come festeggiarli: “Spero di diventare come le persone che arrivano a un traguardo serene. In questo momento mi dà solo fastidio, non so neanche se festeggerò. Per me il periodo più bello è stato dai 39 ai 43 anni, con Paola piccola”. Quanto a dove è arrivata, tutto merito di Pippo Baudo: “Se non ci fosse stato Pippo Baudo che sceglieva La solitudine, non sarei qui. Da direttore artistico ti seguiva passo dopo passo: alle prove era lì a darti consigli: ‘La devi cantare più convinta’. Credeva in noi”. 

Da allora Laura è cresciuta e maturata. Ora canta di diritti umani su cui fa canzoni perché “sono l’unica cosa importante. Canto e scrivo quello che sento” e di amoreè il motivo per il quale siamo stati creati. Siamo qui per scoprire gli altri e vedere negli altri chi siamo. Rispettando le differenze restiamo liberi”. Un amore che lei conosce bene ed è quello che la lega al marito Paolo Carta: “Mi sono sposata dopo 18 anni perché ho capito che ognuno di noi ha la propria individualità. Lasciandoci liberi di essere chi siamo preserviamo il rapporto. I miei amici sono allucinati perché ci guardiamo come se fossimo fidanzatini. Tra noi c’è amore, passione, fiducia e rispetto delle libertà reciproche”. La gelosia è ancora forte, anche dopo che sono passati i primi anni: “Sono gelosa anche oggi se qualcuno lo guarda in maniera ammiccante”.

In Anime Parallele, il suo ultimo disco, è presente anche il frutto del loro amore. Paola, la loro figlia, canta infatti con lei in Dimora naturale: “È sul legame tra un genitore e un figlio, avevo pensato di fargliela trovare come sorpresa il giorno dell’uscita dell’album. L’ho cantata di notte, ho lo studio di registrazione in casa, lei è scesa e ha insistito per cantarla. Le ho messo le cuffie, ha cantato sul ritornello dov’era registrata la mia voce, in italiano e in spagnolo. Pensavo di tenerla per noi, ma il mio manager mi ha detto di lasciarla. È una delle canzoni più vere della mia carriera”.