
Alcuni media giunti sul posto hanno riferito che circa venti fa scatenati dell’artista hanno viaggiato “più di sei ore da Montreal” fino all’ufficio di Manhattan e hanno tenuto in mano per ore cartelli con messaggi come “Save Celine”, “Gli ultimi saranno i primi” e “Vogliamo un riconteggio”. Fan che protestano con cori e cartelli. Alcuni, come racconta Rockol, sono perfino divertenti come quello con il gioco di parole: “Rolling Stone is stoned”, “Rolling Stone è strafatto”, con tanto di mega canna disegnata.
La protesta
Scene a tratti surreali, ma ultrà di Céline Dion sono disposti a fare questo e altro per la diva. Lo abbiamo scritto qualche giorno fa: le classifiche, le liste, gli elenchi sono sempre opinabili, questionabili, criticabili, e comunque fonte di discussione. Lo è anche la classifica stilata da Rolling Stone USA che mette in fila i duecento cantanti migliori di sempre. A differenza di quella dei “cento cantanti più grandi di sempre” realizzata 15 anni fa dalla stessa rivista, che era il frutto del contributo di 179 “esperti”, fra i quali molti musicisti, quella di quest’anno è stata realizzata soltanto consultando redattori e collaboratori del giornale.
Il perché della classifica
Come precisa il magazine, non si tratta delle “migliori voci di sempre”, e per spiegare il concetto scrive ad esempio di Ozzy Osbourne: “Non ha quella che molti definirebbero una bella voca, ma, ragazzi, ha una gran voce”. Detto questo, ai fan di Celine Dion non è andata giù l’esclusione della cantante dalla graduatoria, stessa sorte toccata a Cher, Jennifer Hudson o Nat King Cole. E così si sono dati appuntamento sotto gli uffici del magazine americano per far sentire la propria voce e protestare.