La notizia della morte improvvisa di Pino D’Angiò ha scioccato tutti, in particolare chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui. Una figura tornata alla ribalta lo scorso Sanremo, grazie alla collaborazione nella serata delle cover con il gruppo dei Bnkr44. E sono proprio loro a raccontare alle pagine del Corriere il vuoto che ha lasciato la sua scomparsa.
Insieme hanno dato nuova vita a Ma quale idea, la hit di D’Angiò del 1980, rivisitata e reintitolata Ma che idea. Il brano è tornato in classifica, rilanciando Pino e allo stesso tempo lanciando il collettivo toscano, una delle rivelazioni del Festival. Da allora i sei ragazzi di Villanova e D’Angiò hanno continuato a salire sui palchi insieme, l’ultima volta il 12 giugno.
Nel corso dell’intervista, hanno raccontato come hanno scoperto Pino D’Angiò. “Tutti e sei in modo diverso: c’era chi di noi lo conosceva da qualche anno, chi l’ha scoperto grazie a TikTok e alla nuova vita che aveva avuto con i social un paio d’anni fa. Ma tutti già sapevamo chi era prima di collaborarci: inizialmente prima di conoscerlo, c’erano solo le canzoni e quel che si percepiva del personaggio. Poi l’abbiamo incontrato e ci ha conquistati istantaneamente”.
Tra di loro c’è stato sempre grande feeling: “Con lui ci trovavamo benissimo. Noi viviamo di ironia e ci siamo trovati davanti una persona che lo faceva ancor più di noi e meglio. Nei primi 10 minuti in cui gli abbiamo parlato ci siamo fatti tante risate. Era una persona tanto ironica quanto saggia, capace di passare dalle battute più stupide a delle massime sulla vita che ci facevano riflettere. E poi era super umile, non è scontato che una persona di una certa età riesca a essere così fresca e flessibile”.
A D’Angiò devono molto: “Ci ha detto tante cose in più momenti, ma anche senza dirci niente ci ha dato una mano incredibile. È in molta parte grazie a lui se le cose quest’anno sono andate così bene. Tante volte ci ha fatto i complimenti per come lavoravamo, diceva che il nostro progetto funzionava ed è sempre stato disponibile. Il suo consiglio era quello di divertirci e anche a Sanremo ci diceva di non perdere la spontaneità, la leggerezza e l’unione tra noi”.
Anche loro, però, hanno dato tanto a lui in termini di ritrovata visibilità: “Siamo mega felici di avergli regalato dei begli ultimi mesi. È stato un incontro felice per tutti e anche la famiglia di Pino è composta di personaggi meravigliosi”. Perché proprio Ma quale idea? “A parte il giro di basso che è ipnotico ed eterno, è bellissima l’ironia del testo. Sembra partire da una scena quasi sessista, con un dandy che ci prova in discoteca, invece la situazione si ribalta totalmente e va all’opposto, scherzando su questo personaggio che è un fallito. Una canzone quasi più moderna ora che negli anni 80. Era un super visionario”. Infine assicurano che lo ricorderanno nei prossimi concerti: “Faremo un omaggio alla sua memoria. Pino è diventato immortale e noi contribuiremo ad allungare la sua leggenda”.