È un’Elettra Lamborghini senza freni quella che in un’intervista dà la propria opinione sui social media. Nonostante lei sia una delle regine di questo mondo, seguitissima sul web, ha voluto mettere in guardia i suoi follower. Non tutto ciò che viene mostrato su Instagram o TikTok è vero. Anzi, prendere tutto per “buono” è un errore molto pericoloso. Elettra non ha dubbi in tal senso: “I social mi vanno sempre meno a genio. Siamo diventati una massa di pecoroni”. Un’affermazione a cui sta facendo seguito anche un comportamento ben preciso: sta infatti limitando l’uso dei social, tanto che l’anniversario di matrimonio con Afrojack, il prossimo 26 settembre, lo passerà in un centro detox dalla tecnologia, senza telefono. “Festeggiamo in Svizzera, in un centro detox. Niente telefonini. Si mangia poco e niente”.

Come detto, i social non danno un’immagine veritiera di chi si è veramente. Seppur tutti la considerino un’icona sexy per i suoi scatti con vestiti attillati e sguardo seducente, la realtà è ben altra: “Io di sexy non ho proprio niente. Cucino, taglio i cespugli in ciabatte”. E poi ci sono gli haters. Non tantissimi, ma bastano per rimanere molto male in caso di polemiche social. Anche qui Elettra non ha peli sulla lingua: “Certo che il mondo sarebbe più bello se ognuno si facesse i cavoli suoi”. Come detto, però, sottolinea che sono atteggiamenti che la feriscono: “Sono sensibile, ci resto male. Prima magari pubblico una storia ‘cazzuta’, poi la notte ci ripenso e mi sento giù. Fortuna che i miei hater non sono tanti”. 

Elettra non è nemmeno il ritratto della “festaiola” che presenta sui social e in TV. Con Nick van de Wall, il marito, è davvero sé stessa: “Non mi piace uscire la sera, sono stanca, molto zen, non festaiola, vado a letto presto. Con lui posso essere me stessa. Vedendo quanta gente si lascia ci resto male. I miei nonni sono stati insieme 50, 60 anni, vorrei arrivarci anche io”. E infine un accenno al suo cognome importante che però non le è mai pesato: “Di persone che portano un cognome importante ce ne sono tantissime, non tutte riescono a fare quello che ho fatto io. Se il nonno fosse vivo credo che sarebbe fiero di me”.