Potrai anche essere Dua Lipa, ma diventare un meme sui social ed essere sommersa dai commenti – molti dei quali negativi – fa molto male. A rivelarlo è lei stessa in un’intervista al Guardian ha parlato di quella volta che la sua performance ai BRITs con il brano New Rules ha fatto il giro del web. Un live che tantissimi avevano stroncato, definendolo “deludente”. C’è chi aveva scritto: “Amo la sua mancanza di energia” e chi aveva sostenuto che non stava facendo nulla sul palco. In più era diventato virale un suo passo di danza non proprio riuscito che i social non avevano perdonato, definendolo “ballo del temperamatite”. 

Durante la chiacchierata con il tabloid britannico, Dua Lipa ha spiegato come ha vissuto quei momenti: “È stato un momento doloroso e umiliante. Quando poi ho vinto il Grammy come migliore nuova artista la gente diceva che non me lo meritavo. ‘Non ha presenza scenica, non farà strada’”. Un argomento che aveva già affrontato con la rivista Rolling Stone quando aveva rivelato: “Finalmente riuscivo a fare qualcosa che mi piaceva e venivo bocciata, come se fossi una che non riusciva a combinare alcunché di buono. In più ero anche sballottata in giro per il mondo. Tanta promozione, un sacco di prove: troppo di tutto, senza avere il tempo di perfezionare nulla”.

Così la popstar ha dovuto tenersi lontana dai social per un po’, togliendo il suo profilo perché “le persone stavano smontando tutto ciò su cui avevo lavorato e ho dovuto imparare tutto questo di fronte a tutti. Tutto questo stava accadendo mentre avevo 22, 23 anni e stavo ancora crescendo. Devi costruire una pelle dura. Devi essere resiliente”. Il momento di svolta quando si è scrollata di dosso tutto questo è stata la performance di Don’t Start Now agli MTV Europe Music Awards.

Lì ha ritrovato la voglia di ballare in pubblico: “Quando è uscito quel brano, che ha ricevuto molti apprezzamenti, ho realizzato che finalmente avrei ballato davanti alle persone dopo quello che avevano pensato di me per così tanto tempo. E sono tornata, ho fatto quella performance, e tutti erano stupiti. ‘Oh, ci sbagliavamo!’. Mi ha aiutato molto”.