È la fine di un’era per Luciano Ligabue. Claudio Maioli, il suo storico manager che lo segue dall’inizio della carriera, si ritira dopo 40 anni di attività. Un manager che non è mai restato dietro le quinte, ma che tutti i fan del Liga ben conoscono perché sempre presente ai concerti, soprattutto a quelli più importanti. C’era lui, tra i tanti live a cui ha partecipato, anche all’ultimo Campovolo ad ammainare la bandiera della pace dopo un’attesa che sembrava infinita a causa della pandemia.

Maioli ha scelto i social per raccontare cosa sono stati gli ultimi 40 anni insieme a Ligabue. La sua lunga lettera inizia così: “Per me questi sono stati, e rimarranno, 40 anni di una storia meravigliosa manageriale al fianco di un grande artista come Luciano Ligabue, ed è davvero molto più di quanto mi potessi aspettare dalla vita. Tanti anni di successi, emozioni ed esperienza che porterò con me per sempre, negli occhi e nel cuore”. 

Ora però è arrivato il momento di andare in pensione e dedicarsi ad altro: “A 65 anni, dopo tanti anni di management dedicati a Luciano, voglio dedicare un po’ di anni alla mia vita e ai miei hobby, godendomeli, con la giusta leggerezza nella mente. Penso di meritarmelo. Non esiste un uomo per tutte le stagioni e, in questi anni, il mondo musicale corre sempre più veloce, assurdamente complesso, per me poco appassionante e in continuo cambiamento, come sarà anche giusto che sia, forse, ma non mi diverte più”.

Poi arriva il ringraziamento all’amico di una vita, citando le sue stesse canzoni: “In questa stagione della mia vita ‘mi sento il diritto di sentirmi leggero’ e vorrei che la mia vita ‘dove mi porta lo decida lei’. Ringrazio immensamente Ligabue per l’opportunità datami 40 anni fa, lui e tutti i suoi milioni di fan per le grandi emozioni che mi hanno regalato in questi anni, così come ringrazio tutti gli artisti, i musicisti, gli amici e i professionisti che ho incontrato in questo splendido lungo ed emozionante viaggio dentro la musica italiana. Auguro a tutti quanti il meglio che la vita, professionale e non, possa dare”. 

Un addio che però non è un addio, ma forse un arrivederci. Chissà se al prossimo Campovolo, il posto da lui tanto voluto e che per il rocker di Correggio ormai è casa: “Magari prima o poi ci si rivede, non lo escludo. Mai dire mai. Rimane una grande amicizia con Luciano che continuerò ad alimentare per il piacere che ci procura, ma senza più responsabilità quotidiane manageriali sulla sua futura carriera. Viva la musica e che il viaggio continui al meglio per entrambi”.

Una lettera ripostata proprio da Ligabue che ha voluto a sua volta ringraziare “Il Maio”, ricordando tutto ciò che hanno costruito insieme: “Caro Maio, siamo partiti insieme da Correggio quasi quarant’anni fa, quando la distanza con la Milano discografica era davvero siderale. Nel tempo abbiamo visto realizzarsi sogni inimmaginabili, smisurati, molto oltre quelli che avevamo azzardato fare. Da subito, però, ci siamo detti che il nostro nuovo ‘mestiere’ lo avremmo dovuto vivere sempre (tu, comunque, il tuo e io il mio) con passione, gioco e divertimento”. 

Anche da parte del Liga c’è l’auspicio, l’augurio o forse la certezza di ritrovarsi quanto prima perché, si sa, “il meglio deve ancora venire”: “Ora capisco che per te, ora, dopo esserti sempre dovuto occupare della parte più pratica (e oltretutto nel bel mezzo di così forti cambiamenti sociali e musicali), quella passione, quel gioco e quel divertimento non possano essere quelli di sempre. Ti auguro con tutto il cuore che tu li possa ritrovare nella tua prossima occupazione o comunque nel tempo che hai deciso di vivere. Tanto io e te ci vediamo già domani, no?”.