La querelle tra Bugo e Morgan, che ha scosso il Festival di Sanremo nel 2020, si è spostata dai social e dai palcoscenici ai corridoi del tribunale. Cristian Bugatti, noto come Bugo, ha infatti intentato un processo penale contro Marco Castoldi, in arte Morgan, citandolo per diffamazione in relazione agli eventi accaduti durante il Festival. L’udienza, che si tiene presso il Tribunale di Imperia, segna un passo significativo in un conflitto che ha influito non solo sulla reputazione dei due artisti ma che è anche diventato suo malgrado un pezzo di storia della tv italiana.

Tutti ricordiamo come nel corso di Sanremo 2020 la scena della discordia si sia trasformata in un momento iconico, quando Bugo ha abbandonato il palco dopo che Morgan ha improvvisamente cambiato le parole della loro canzone Sincero, trasformandola in “Le brutte intenzioni, la maleducazione la tua brutta figura di ieri sera”. E ancor di più il famoso “Che succede?” pronunciato da Morgan ritrovandosi solo. 

Ebbene ora la querelle è traslocata in un contesto giudiziario, con Bugo che accusa Morgan di aver “gravemente compromesso la sua reputazione e il suo lavoro”. L’entourage di Bugo sostiene che il cantautore, con una carriera lunga 24 anni dedicata alla musica, ha intrapreso questa azione legale per “difendere la sua dignità, il suo benessere emotivo e professionale”. La disputa tra i due artisti non si è infatti limitata al palco di Sanremo, ma è sfociata in scambi social infuocati e dichiarazioni incrociate nel corso degli anni successivi. 

Bugo sostiene che Morgan abbia denigrato pubblicamente la sua immagine in più occasioni, costringendolo a ricorrere alla giustizia per fare luce sulla situazione e ripristinare la verità ed equità. La tensione tra i due è rimasta palpabile, con Morgan che ha cercato di riconciliarsi chiedendo scusa a Bugo e immaginando di poter tornare a collaborare sul palco insieme. Tuttavia Bugo ha persistito nel suo desiderio di risolvere la questione attraverso le vie legali ed ora un tribunale porrà (forse) la parola fine a questa vicenda.