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Corinto Angelini, biologo, musicista, apicultore, viaggiatore, racconta storie da una vita e, tra le più affascinanti, vi è «STORIA DI UNA DINASTIA. Il destino, l’amore, il sangue» pubblicata da Dragonflay Edizioni.

Chi vuole scoprire anfratti di vita, perdersi in un labirinto di ricordi, scendere in una delle cantine più profonde che si celano nel sottosuolo dell’antica Capua, non può mancare l’incontro con lo scrittore promosso dalla LIBRERIA SPARTACO e che si terrà domenica 8 maggio, alle ore 18, a Santa Maria Capua Vetere (Ce), in via Tari 49, presso l’Istituto Iervolino-I CARISSIMI di cui Giovanni Di Cicco è coordinatore didattico. Conversa con lo scrittore, il libraio Ugo Di Monaco.

IL LIBRO

Felicetta Iovine è una donna anziana, molto anziana, che sente di essere al termine del cammino. Custodisce un segreto che le è pesato sul cuore per oltre sessant’anni e sono tanti gli anni che è sola, non un familiare, non una vera amicizia. Vicina alla fine non vuole portarsi quel segreto nella tomba. Negli anni ha riportato in alcuni quaderni fatti che non ha mai raccontato a nessuno e vuole che questi quaderni arrivino a Francesco Fratta. Francesco Fratta e Felicetta non si conoscono eppure, in un momento particolare per la vita di entrambi, hanno condiviso qualcosa di molto profondo. È a Francesco che la donna vuole trasmettere la sua storia. Lo cerca e lo trova, ma è tardi.

L’AUTORE

Biologo, musicista, apicultore, viaggiatore. Una vita densa di sorprese. Il nome fu suggerito da un prozio, capitano di lungo corso sulle navi mercantili, innamorato di questa città della Grecia. Incapace di prevedere la doppiezza e affetto da patologica fiducia, è stato più volte ferito ma è ancora qui. Amante degli eroi di tutti i giorni, è sopraffatto dalla grandezza epica dei racconti di Tatanca Iotanca (Toro seduto) di Capo Giovanni e degli altri capi tribù dei nativi americani. Uomo del mondo, ha amato i posti che ha conosciuto non dimenticando le sue radici e la sensualità della sua terra. Il profumo dei limoni, della campagna dopo la pioggia, l’armonia del cicaleggio, il canto dell’upupa che chiama il suo compagno, tutto quello che ancora vive a dispetto della distruttiva vanagloria dell’uomo che tutto crede gli sia dovuto. Le date e i luoghi non hanno importanza; ciò che importa è quello che Corinto ha nell’animo nell’animo e che vuole condividere scrivendo e raccontando cose per sé e per gli altri.