C’è un legame sempre più stretto tra la mobilità ferroviaria e la valorizzazione delle ricchezze archeologiche del nostro Paese. Un rapporto su cui si concentra fino al 5 novembre anche la Borsa del Turismo Archeologico di Paestum, evento che ogni anno nella cittadina campana fotografa un settore come quello dei parchi archeologici che rappresenta una delle principali voci del comparto turistico nazionale.
Anche quest’anno Frecciarossa è il treno ufficiale della manifestazione e Trenitalia, capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS, ha predisposto per i visitatori della fiera uno sconto del 30% sul prezzo Base del biglietto del treno per raggiungere Napoli o Salerno con Le Frecce.
Nella location del Tabacchificio Cafasso, l’ampio programma dell’appuntamento fieristico prevede 150 tra conferenze e incontri, 20 laboratori e 600 relatori. Tra questi, presente a Paestum anche Pietro Diamantini, Direttore Business Alta Velocità Trenitalia, che nel panel “Le opportunità dei fondi europei per valorizzare il patrimonio culturale”, ha raccontato il successo del progetto del Frecciarossa diretto a Pompei, che nel mese di ottobre ha registrato un vero e proprio sold out di prenotazioni sulla rotta Roma Termini-Napoli Centrale-Pompei e viceversa. Secondo Diamantini, il progetto testimonia “l’importanza di promuovere i collegamenti intermodali che permettono di raggiungere tante belle località del Sud. Anche perché – ha aggiunto Diamantini – dopo la pandemia da Covid-19 si assiste a “un nuovo utilizzo dei treni, meno per lavoro e più per turismo”.Anche per questo motivo il Gruppo FS ha presentato FS Treni Turistici Italiani, una nuova società che vuole proporre un’offerta di servizi ferroviari espressamente pensati e calibrati per un turismo di qualità, sostenibile e attento a riscoprire le ricchezze del territorio italiano
Sulla relazione tra il treno e il turismo dolce e sostenibile si è concentrato anche l’intervento di Luigi Cantamessa, Amministratore Delegato di FS Treni Turistici e Direttore Generale della Fondazione FS che nel panel “I comuni archeologici Unesco per un turismo culturale esperienziale e sostenibile” ha delineato le prospettive di sviluppo del turismo tramite ferrovia. “Tanti parchi archeologici potrebbero essere raggiunti riaprendo le piccole fermate ferroviarie non più utilizzate – ha detto Cantamessa – anche perché il turista che visita questi siti cerca sempre di più un’esperienza immersiva che viene offerta già dal viaggio sui nostri treni storici. Questo avviene oggi in tanti luoghi del Paese, ma c’è ancora molto da fare per lo sviluppo di una vera e propria rete del turismo lento e sostenibile”.
In questo scenario si inseriscono anche i treni del Regionale di Trenitalia che, come evidenziato Mario Cuoco, Direttore regionale Trenitalia Campania “non sono più visti solo come destinati ai pendolari, ma iniziano ad essere percepiti sempre più come veicolo di turismo. Per questo stiamo rinnovando la nostra flotta e stiamo implementando i nostri servizi integrati ferro-gomma Link e Line”.