Stagionali senza lavoro dal 2019: Sacal ancora non pervenuta. Senza esito immediato la protesta a cui sette lavoratori stagionali hanno dato vita stamattina nel piazzale dell’aeroporto internazionale di Lamezia. Oggetto della protesta il mancato impiego delle sette unità lavorative che da anni prestano servizio part-time per i servizi a terra.

Da rimarcare inoltre che, dal 2019, i sette stagionali non hanno fatto nemmeno un giorno di lavoro; un fermo che si è prolungato a causa della recessione economica generata dalla pandemia. Ma, ormai da qualche mese, il momento più duro e difficile dell’emergenza sanitaria sembra essere passato e lo scalo lametino continua a registrare numeri sempre crescenti per quanto riguarda i volti e il traffico passeggeri.

Da ciò la richiesta forte e impellente degli stagionali che vorrebbero riprendere a lavorare, anche se solo per qualche mese, visto che i contratti a tempo indeterminato sono ormai una chimera. Tuttavia, nonostante la gravità della problematica e nonostante i tanti appelli già usciti sulle testate giornalistiche, dalla Sacal ancora non è arrivato alcun segnale positivo. Stamattina l’amministratore unico, Marco Franchini, non era presente negli uffici; agli stagionali che hanno manifestato pacificamente è stato riferito, da parte dei vertici aziendali, che Sacal al momento non ha bisogno di ulteriore personale. Ma, se si dovesse decidere di impiegare nuove unità lavorative, i sette attualmente rimasti fuori da ogni logica occupazionale, avranno buone probabilità di essere presi in considerazione. Rimane il fatto, però, che sette famiglie rimangono senza alcuna prospettiva per il futuro. E certamente non si tratta di un dettaglio di poco conto.

© Riproduzione riservata