Per il “fronte del no” è uno stop, per il ministro Salvini e la “Stretto di Messina” non c’è alcuna bocciatura e si andrà avanti senza intoppi. Di certo, però, tra il progetto da perfezionare e gli eventuali cantieri del Ponte sullo Stretto ci sono ancora tanti passaggi obbligati da compiere. E il primo sarà rispondere alle richieste di integrazione avanzate sia dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che da quello dell’Ambiente, che toccano più punti dell’elaborato definitivo.
Mostra fiducia la coalizione di Governo. E non solo la Lega, che torna sull’argomento con il deputato calabrese Domenico Furgiuele: «I passaggi tecnici che si stanno consumando con ammirevole celerità, tanto a livello amministrativo quanto sul piano politico, confermano che il processo di realizzazione del Ponte sullo Stretto è nei fatti, e negli atti, partito». Emblematiche, ieri, le parole del presidente della Regione Roberto Occhiuto (Forza Italia), a margine dei lavori di Feuromed, in corso a Napoli: «È sconcertante che ci siano italiani e meridionali che fanno il tifo contro il Ponte. Il collegamento stabile sullo Stretto è una grande infrastruttura che dimostrerà quanto interesse ha comunità nazionale nei confronti del Sud e renderebbe conosciuta al mondo la mia regione. Se oggi si facesse un sondaggio in Cina o in Giappone chiedendo dove è la Calabria molti non lo saprebbero. Se dovesse esserci il Ponte sullo Stretto la Calabria insieme alla Sicilia diventerà il luogo del più grande attrattore turistico del mondo nei prossimi anni. Perciò – ha aggiunto il governatore calabrese – anche gli amministratori che confliggono con il Ponte devono decidere se vogliono essere gli amministratori di Regioni e di Comuni che saranno al centro dell’attenzione mondiale, oppure vogliono lisciare il pelo delle proteste e fare i Masaniello».

Leggi l’articolo completo sull’edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Calabria