L’Università Magna Graecia di Catanzaro nel corso di una lezione ha presentato la 33ma edizione annuale del Dossier statistico immigrazione, curata dal Centro studi e ricerche “Idos”. Secondo quanto emerso dai dati Istat di fine 2022, raccolti da Roberta Saladino, in Calabria risiedono 94.203 cittadini stranieri, 946 in più rispetto al 2021. Di questi, 16.777 in provincia di Catanzaro con un’incidenza sulla popolazione pari al 4,9% (nello specifico, 27,7% titolari di protezione e 4,7% richiedenti asilo).
La Calabria incide per l’1,9% sul totale nazionale. «Dunque – ha detto Aquila Villella, direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia – probabilmente il fenomeno dell’immigrazione non dovrebbe più essere considerato come un problema ma come una risorsa». Gli stranieri in regione, infatti, rappresentano il 5,1% della popolazione, al di sotto della media nazionale (8,6%). A livello territoriale, Cosenza e Reggio Calabria ne contano il numero più alto, 33.558 e 28.883, seguono Catanzaro (16.777), Crotone (8.294) e Vibo Valentia (6.691). Moderato dal docente di Diritto e religioni Domenico Bilotti, l’incontro ha affrontato tematiche relative al fenomeno migratorio e non solo. Dal lavoro alla guerra, fino ad immaginare un mondo diverso in cui, senza pensare a confini di sorta, si è tutti fratelli.
«Mi ha colpito leggendo il dossier – ha sottolineato Maura Ranieri, responsabile della Commissione per le attività di Terza missione – il gioco che viene fatto con i difetti visivi. Siamo miopi perché guardiamo il fenomeno come problema; presbiti perché non vediamo i migranti che abbiamo come risorsa, e astigmatici perché deformiamo il fenomeno rendendolo più grande di ciò che è. Forse dovremmo pensare meno alle regole e riflettere sul fatto che essere nato in un posto piuttosto che in un altro è solo una grande fortuna». Esaminando la popolazione nelle componenti italiana e straniera, il contributo demografico di quest’ultima risulta evidente. La popolazione italiana residente in Calabria perde, a causa della differenza tra nati e morti, più di 10mila persone nel 2022. All’opposto la popolazione residente straniera, grazie ad un saldo naturale positivo, ha un guadagno demografico di 664 unità.

«L’Italia – ha spiegato Antonino Mantineo, responsabile del Centro di ricerca “Laboratorio di Storia giuridica ed economica” – non è invasa dagli stranieri, partecipa in misura ridotta al fenomeno rispetto al mondo. I popoli che trasmigrano portano sapere. Forse l’Africa ci può portare la salvezza dal punto di vista umano. Eppure è in atto una guerra contro i migranti. In ogni continente si ergono muri e si mobilitano eserciti per non consentire la migrazione internazionale. Come non chiamare guerra quella che fa annegare migliaia di uomini, donne e bambini? La guerra non è mai giusta, non risolve nulla. Così come il Decreto Cutro che se la prende con i traghettatori. Non può esistere un mondo giusto se ci sarà una parte dominante e una dominata». Quanto all’accoglienza, al 30 giugno 2023 i migranti accolti sono 5.287, il 4,4% del totale nazionale, 2.948 dei quali nella rete Sai e 2.339 nei Cas e in altri centri. I dati del Viminale indicano, inoltre, che i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Calabria al 31 dicembre 2022 sono 51.250 e provengono in prevalenza dal continente africano (20.151).