La sanità resta tema centrale del dibattito e dell’attività politica, soprattutto in Calabria, regione commissariata da quasi 15 anni, dove si guarda con attenzione ad alcuni provvedimenti in corso di definizione in Parlamento. In particolare alla conversione del decreto legge per lo smaltimento delle liste d’attesa, che viaggia quasi di pari passo con l’evoluzione in Calabria del Piano di governo di questi elenchi per le prestazioni sanitarie. Come già messo nero su bianco nel provvedimento sulle liste d’attesa varato al Senato due giorni fa e ora al vaglio della Camera, è previsto l’incremento annuale, a livello regionale, dei valori massimi della spesa per il personale del Servizio sanitario nazionale (Ssn) autorizzati per il 2023 in base al decreto Calabria. E si prevede l’istituzione di una piattaforma nazionale per le liste d’attesa, oltre a visite ed esami anche nei weekend, così da recuperare l’arretrato.
Ma ci sono poi altri provvedimenti che dovranno essere adottati entro 60 giorni dalla data di conversione del decreto. In particolare il piano d’azione (da adottare con decreto del ministro della Salute) volto a rafforzare la capacità di erogazione dei servizi sanitari e a incrementare l’utilizzo dei servizi sanitari e sociosanitari. Il piano, previo parere della Conferenza Stato-Regioni e di concerto con il ministro degli Affari europei, Sud, Politiche di coesione e Pnrr, farà leva sulle risorse del Programma nazionale Equità nella salute 2021-2027 (che destina oltre 400 milioni alle sette regioni del Sud).