Il 2023 è stato drammatico e anche i primi dati di quest’anno sono preoccupanti. L’ultimo report dell’Ispra ha certificato che l’anno scorso Sicilia e Calabria hanno contribuito a più dell’83% del totale di superficie forestale italiana colpito da grandi incendi boschivi; nei primi sei mesi del 2024 le fiamme hanno colpito una superficie complessiva di 39 kmq a livello nazionale, l’80% della quale si trova proprio nelle due regioni segnate in “rosso” (per la Calabria in particolare il Reggino) sulle mappe tracciate attraverso i rilevamenti satellitari. C’è insomma di che preoccuparsi e anche da chiedersi se sia sufficiente la strategia «tolleranza zero» annunciata negli anni scorsi dalla Regione e implementata con il nuovo Piano Aib (antincendio boschivo) adottato nello scorso aprile. Di certo c’è che ai piani alti della Cittadella si punta anche quest’anno sul monitoraggio del territorio per terra e per aria e si prova ad “attrezzarsi” ulteriormente in questo senso con due ulteriori “acquisti”: una piattaforma per gestire i flussi di video provenienti dai droni, il cui uso – è stato annunciato già da tempo – sarà potenziato, e il noleggio di 6 fuoristrada per il monitoraggio del territorio
Si tratta, evidentemente, anche di contromisure ulteriori – almeno nelle intenzioni dei vertici della Regione – rispetto primi roghi già divampati sul territorio, concretizzatesi con due affidamenti diretti dell’Uoa “Politiche della montagna, foreste, forestazione e difesa del suolo”.