Brusca frenata per la sanità calabrese nel decreto Milleproroghe. Nel corso della seduta congiunta delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera è stato infatti accantonato l’emendamento – firmatari gli azzurri Francesco Cannizzaro e Giovanni Arruzzolo – finalizzato a far sì che per il 2024 la Regione Calabria potesse utilizzare le risorse erogate negli anni 2020 e nel 2021 con diversi decreti per l’emergenza Covid «e non ancora rendicontate al 31 dicembre 2022, a copertura dei maggiori costi, derivanti dal fenomeno inflattivo in corso, legati al completamento dei piani di riorganizzazione, nonché da quelli derivanti dall’adeguamento ai nuovi requisiti, imposti dalla pandemia di Covid-19, dalle progettazioni delle strutture di cui all’Accordo di programma per gli investimenti nel settore sanitario di cui all’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67, sottoscritto in data 13 dicembre 2007».
In buona sostanza, si puntava, tra le altre cose, all’utilizzo immediato delle risorse per edilizia sanitaria (che oggi sono disponibili solo dopo mesi dalle rimodulazioni). Sotto i riflettori ci sono sempre i nuovi ospedali di Sibaritide, Vibo Valentia e Gioia Tauro che, tra stop and go, continuano a segnare il passo.
L’accantonamento, come si può intuire dalla parola, non è un buon segno. Tecnicamente non è una bocciatura: significa però che l’emendamento viene messo da parte, magari per fare ulteriori “approfondimenti”, oppure aspettando che venga ritirato, oppure riformulato. Quanto avvenuto a Montecitorio, tuttavia, non è una sorpresa assoluta. Dalle parti della Cittadella avevano messo in conto un esito negativo dopo il tentativo messo in atto. Un provvedimento di tale portata avrebbe potuto indurre anche i rappresentanti di altri territori ad avanzare proposte speculari. Tutto lecito se non fosse che la “coperta” è corta e lo Stato difficilmente potrebbe garantire fondi straordinari per tutte le Regioni.
Novità sub-commissari Attraverso un decreto, firmato dal commissario per la sanità Roberto Occhiuto, è stato rideterminato il compenso dei sub-commissari. Il provvedimento è la conseguenza della presa d’atto di alcuni decreti di Mef e Ministero della Salute. A Ernesto Esposito e Iole Fantozzi andranno 154.937 euro annui ciascuno come compenso per le attività da portare avanti.