Si sono svolte le assemblee Fiom Cgil con i lavoratori e le lavoratrici di Stellantis e dell’indotto di Melfi alla presenza del segretario nazionale Fiom Cgil Samuele Lodi e della segreteria regionale Giorgia Calamita. “La Fiom Cgil – ha detto Calamita – ha ribadito l’urgenza di garanzie sociali, produttive e occupazionali per i dipendenti Stellantis e per quelli dell’indotto. Le aziende della componentistica e della logistica infatti stanno già pagando l’effetto del calo dei volumi produttivi, l’internalizzazione di diverse attività in Stellantis e l’esclusione dalla possibilità di partecipare alle gare per nuove commesse.

La mancanza di risposte concrete da parte dell’azienda, in relazione agli investimenti finalizzati a rilanciare la produzione e l’occupazione nello stabilimento di Melfi e nell’indotto, è ormai un fatto concreto. I lavoratori vivono con stipendi da fame da troppo tempo, rischiano il posto di lavoro e le condizioni di lavoro peggiorano notevolmente. Gli interventi fatti dal Governo per l’istituzione dell’area di crisi complessa con lo stanziamento di 20 milioni di euro per quell’area in Basilicata, non sono strumenti sufficienti alla tenuta dello stabilimento. A Melfi da giorni c’è l’ennesimo stop produttivo, a riprova della situazione allarmante più volte denunciata dalla Fiom Cgil lucana, e la cassa integrazione è prevista fino ad agosto 2024. Di fatto, inoltre, è già stato annullato il terzo turno di notte. È evidente che senza risorse pubbliche e private non c’è la possibilità di gestire la transizione ecologica. È necessario un sostegno al salario dei lavoratori e allo stesso tempo occorre porre dei vincoli e arrivare ad un’intesa che serva a dare risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori”.

Dalle assemblee “è emerso in modo chiaro – prosegue Calamita – che la situazione è ormai non più sostenibile, in quanto le condizioni di lavoro e di salario pesano ormai sulla vita delle famiglie. È fondamentale un maggiore coinvolgimento della politica e delle istituzioni affinché Stellantis dia risposte. Pertanto è evidente la necessità di proseguire con la protesta anche in Basilicata affinché si apra una vertenza nazionale sull’automotive e anche Melfi non venga smantellata”. All’incontro la Fiom Cgil nazionale unitamente alla Fiom Cgil Basilicata hanno ribadito la “necessità di mettere in campo tutte le azioni sindacali per proseguire uniti con tutti i lavoratori affinché si giunga a un accordo con il Governo e Stellantis e venga garantita l’occupazione in tutti gli stabilimenti”.

Alle assemblee anche il tema della sicurezza sul lavoro è stato un punto centrale di discussione da parte dei lavoratori. Le Rsa Fiom Cgil Basilicata si sono infatti successivamente riunite alla presenza del segretario nazionale Fiom CGIL e della segretaria generale Fiom Cgil Basilicata, per analizzare la situazione complessiva e gli impatti in termini di condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori.

“Le trasformazioni nello stabilimento di Melfi dell’organizzazione del lavoro, in considerazione anche del prossimo inserimento delle nuove produzioni, stanno confermando ciò che noi da tempo denunciamo e cioè che sono rivolte esclusivamente all’efficientamento. I carichi di lavoro sulle linee aumentano sempre più – denuncia Calamita – si continuano a ridurre gli addetti in linea tra trasfertisti, incentivi all’esodo e contratti di solidarietà, mettendo a rischio il posto di lavoro dei lavoratori della componentistica”. Il tema della salute e della sicurezza, insieme al fisco, alla lotta alla precarietà e al nuovo modello sociale e di impresa sarà anche al centro della manifestazione del 20 aprile a Roma con la partecipazione di una delegazione Fiom Cgil Basilicata.