La Cisl Fp accoglie “positivamente ma con contenuta soddisfazione” il recente via libera dato dalla Regione Basilicata al piano triennale del fabbisogno del personale dell’Azienda Sanitaria di Matera che consentirà l’assunzione di 248 nuove unità, delle quali 214 a tempo indeterminato. Per il sindacato l’incremento del personale è quasi un atto dovuto considerati i recenti pensionamenti, anche per effetto di quota 100, e il conseguente declino qualitativo dei servizi sanitari offerti. Tuttavia, per la Cisl Fp nel nuovo piano del fabbisogno non mancano le ombre sottolineando di aver segnalato, sia all’Asm che alla Regione Basilicata, il fatto che “la corposa relazione illustrativa al piano triennale, pur comprendendo l’attivazione di procedure riservate al personale di ruolo, ovvero le progressioni verticali per alcuni i profili, di fatto escludeva da tali progressioni, senza alcun esplicito motivo, i lavoratori delle categorie B e D del Ccnl del comparto sanità vigente”.

Per la Cisl Fp questa scelta “non consente ai lavoratori dell’Asm di avere pari opportunità rispetto ai propri colleghi e produce demotivazione nonostante negli atti della stessa Asm si faccia riferimento alla necessità di favorire percorsi di sviluppo professionale riservati al personale dipendente. Ribadiamo con fermezza che non ci sono dipendenti di serie inferiore e superiore, bensì lavoratori che per senso di appartenenza, non solo svolgono le proprie mansioni, ma spesso sopperiscono con il loro lavoro alla carenza di personale dirigenziale”.

La richiesta che la Cisl Fp rivolge ai vertici dell’Asm è di prevedere per questi lavoratori sia le progressioni verticali che la possibilità di partecipare a concorsi per dirigenti. L’obiettivo, secondo il sindacato, deve essere quello di “valorizzare le competenze del capitale umano presente in azienda, invece di scorrere graduatorie già esistenti e quindi scegliere il personale al di fuori del territorio locale o addirittura in altre regioni. Se ciò avverrà, l’Azienda Sanitaria di Matera avrà nuova linfa, avrà dato valore al bagaglio professionale dei lavoratori presenti e avrà garanzie per il futuro. Diversamente, se la Asm attingerà da altre graduatorie, demotiverà il proprio personale, si affiderà a professionisti di cui non conosce le competenze e che nel tempo chiederanno di avvicinarsi alla proprio residenza. Qualora fosse la seconda ipotesi a prevalere, sarebbe un film già visto”.