Il Gip ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma sulla morte di Luca Ventre, il 35enne italiano, originario di Senise che il primo gennaio 2021, dopo essere entrato nell’Ambasciata italiana a Montevideo, in Uruguay scavalcando il cancello venne bloccato da un poliziotto uruguayano con una mossa conosciuta come l’anello di judo che gli provocò la morte. A rendere nota la decisione del gip il legale della famiglia Ventre, Fabio Anselmo.
Il Gip -secondo quanto riportato da Ansa-avrebbe anche disposto nuovi accertamenti anche all’interno della stessa ambasciata, come l’acquisizione di tabulati telefonici. La Procura di Roma, che nel gennaio 2021 aveva aperto un fascicolo sulla morte di Ventre, aveva chiesto l’archiviazione dell’indagine per improcedibilità in quanto l’indagato non è mai stato presente nel territorio italiano.
La famiglia del 35enne, la cui madre è di Senise, ha sempre chiesto verità e giustizia sulla morte di Luca evidenziando i numerosi punti oscuri della vicenda.