Michele Finizio

“Non si capisce perché si vada a pietire il gas a destra e a manca, rivolgendoci a Stati come Algeria, Qatar e Afghanistan, che non sono propriamente esempi di democrazie liberali quando potremmo ricavare dal nostro territorio 112 miliardi di mc di gas, ben superiori al nostro fabbisogno e non si tagliano gli sprechi energetici dello Stato.” Lo scrive Fabio Rampelli, vice presidente della Camera, Fratelli d’Italia. Il quale aggiunge: “Infine, il petrolio della Basilicata. Ci troviamo con due pozzi uno dei quali dato alla Francia tramite la Total. Che cosa aspettiamo a riprendercelo? Il governo deve metterci tecnicamente nelle condizioni di produrre ed essere autosufficienti, su tutta la filiera economica fermando gli appetiti di multinazionali straniere.”

Il Rampelli pensiero, benché semplicistico, appare coraggioso. Perché se egli stesso volesse tirarne le conseguenze bisognerebbe che l’Italia smettesse di avere rapporti commerciali con tutti i Paesi che non siano esempi di democrazie liberali: Emirati Arabi, Ungheria, Brasile, Cina, e così via, insomma più di mezzo mondo. L’idea a me non dispiacerebbe, se fosse possibile. Fabio crede che in Basilicata i pozzi di gas e petrolio siano due, lo corregga l’ex assessore all’Ambiente del suo stesso partito. Fabio crede che uno dei “due pozzi” sia stato dato alla Francia tramite la Total: più ingenui di così non si può. Fabio non sa che la Basilicata farebbe volentieri a meno oggi stesso, se fosse possibile, di tutte le multinazionali, anche italiane, che saccheggiano il territorio e uccidono il futuro. Fabio molte cose non sa, non fate come Fabio.