Firmato nel pomeriggio del 22 febbraio a Roma nella sede nazionale della CNA l’accordo di collaborazione fra la CNA Agroalimentare e Altragricoltura Confederazione per la Sovranità Alimentare, un accordo la cui genesi è dentro l’esperienza di collaborazione fra Altragricoltura Nord Campania e CNA Nord Campania che hanno condiviso il sostegno alla vertenza per salvare il Patrimonio Bufalino e la filiera della mozzarella di Bufala Campana, mettendo in campo un virtuoso e positivo esempio di integrazione fra allevatori e trasformatori artigianali, motore della campagna che da anni si sta sviluppando per difendere una delle più straordinarie risorse di un Made in Italy oltre e fuori la speculazione.

L’accordo, maturato in un confronto durato oltre un anno e che ha coinvolto diverse realtà territoriali, reti e soggetti impegnati nazionalmente a difendere il ruolo della piccola e media impresa agricola, della pesca, della trasformazione artigiana e della piccola distribuzione, è, per Altragricoltura e il vasto movimento per la Sovranità Alimentare l’inizio di una nuova fase di un impegno che si sviluppa da 25 anni, con l’obiettivo di fornire all’alleanza fra produttori, lavoratori, cittadini e comunità gli strumenti su cui implementare i modelli e i principi della Sovranità Alimentare e della Transizione agroecologica.

Questo il comunicato stampa congiunto diffuso in occasione della firma dell’Accordo di collaborazione.

CNA Agroalimentare e Altragricoltura-Confederazione per la sovranità alimentare hanno sottoscritto oggi un accordo di collaborazione. A firmarlo Francesca Petrini, presidente nazionale CNA Agroalimentare, e Gianni Fabbris, presidente onorario di Altragricoltura-Confederazione per la sovranità alimentare.

L’intesa è mirata a ricomporre gli interessi di agricoltori, allevatori, pescatori con quelli di trasformatori artigianali, piccoli distributori, piccole imprese della filiera agroalimentare e a promuovere la più ampia alleanza di società con i cittadini fruitori.

Il suo obiettivo è dare rappresentanza a un progetto che, per uscire dall’attuale crisi, affronti l’agroalimentare in termini di riorganizzazione delle filiere e delle comunità. Riorganizzazione che deve garantire il reddito ai produttori, i diritti ai lavoratori, una alimentazione sicura e garantita ai cittadini fondata sul cibo artigiano di territorio e prodotto assicurando benessere e qualità ambientale.

Le imprese vanno aiutate a liberarsi da lacci e lacciuoli che ne impediscono lo sviluppo e sollevate dagli effetti di una crisi indotta da un sistema agroalimentare che va profondamente riformato. Occorre restituire dignità a chi lavora nella terra e nel mare e ai tanti trasformatori artigianali sulla base di scelte orientate alla conversione agro-ecologica.

Nelle prossime settimane, in virtù di questo accordo, CNA Agroalimentare e Altragricoltura-Confederazione per la sovranità alimentare s’impegnano a coinvolgere nella loro iniziativa i soggetti interessati al cambiamento e al progetto comune dispiegando proposte all’altezza della grande domanda di riforma che sale anche in questi giorni dalle iniziative contro la crisi.