Di seguito il comunicato stampa del Comitato idonei Arlab (Agenzia regionale lavoro apprendimento Basilicata) sul mancato scorrimento delle graduatorie di concorso.

Le graduatorie A.R.L.A.B compiono un anno e ancora la situazione è in forte stasi. Il timore è che si stia sprecando un’occasione storica ed unica per dotare la nostra Regione di infrastrutture moderne ed efficienti in tema di politiche attive del lavoro. In questi mesi, come Comitato Idonei, abbiamo più volte chiesto spiegazioni e interlocuzioni all’Ente, circa le tempistiche di attuazione delle assunzioni previste dal Piano di Potenziamento. La variabile tempo non è trascurabile, vista la validità delle graduatorie di 24 mesi e purtroppo 12 sono trascorsi riuscendo ad assumere circa la metà delle unità previste. Come idonei al concorso Arlab ci troviamo a vivere la paradossale situazione, di non veder tutelato il nostro diritto al lavoro, proprio dall’Agenzia deputata alle politiche attive del lavoro. Eppure, la carenza di personale nella pubblica amministrazione è evidente e a più livelli, pertanto non si comprende perché non adoperarsi affinché altri Enti vi possano attingere. Si rischia pertanto di sprecare un’altra occasione e sperperare solo denaro pubblico.

In questi mesi abbiamo a più riprese, e su più fronti evidenziato le criticità ma senza però chiarire le reali intenzioni rispetto a queste graduatorie. Tra noi idonei serpeggia il timore che andranno a scadenza naturale senza produrre i benefici per cui il Concorso stesso era stato indetto. Purtroppo, questo nostro timore trova conferma nei fatti che si sono susseguiti in questo anno. Dopo le prime assunzioni dei vincitori avvenute nel marzo 2023, abbiamo dovuto attendere novembre 2023 per le delibere di scorrimento per rinunce, anche quando le rinunce si erano palesate dopo l’assunzione. Stesso modus operandi si è verificato in questi ultimi mesi. Rinunce di metà dicembre, pubblicazione delibera 8 febbraio 2024. Ribadiamo la variabile tempo non è trascurabile!

A seguito delle interlocuzioni avute con il Direttore Di Ginosa nel corso dell’audizione in IV Commissione Consiglio Regionale, (ottobre 2023) abbiamo atteso che gli impegni presi in tale occasione fossero mantenuti. Ad oggi non è avvenuta la pubblicazione delle graduatorie sul portale nazionale lavoropubblico.gov, né tantomeno ci risulta che ci si sia attivati per convezioni/cessioni, come invece è avvenuto per le graduatorie del concorso Regione, che iniziano così ad essere richieste da altri Enti. In particolare, potrebbero essere richiesti i profili amministrativi SAM E ISA, profili non specialistici ma generici e quindi d’interesse a più Enti.

Diverse forze politiche, anche distanti tra loro, si sono dimostrate assolutamente d’accordo sulla necessita di trovare una soluzione (approvando anche una mozione in Consiglio Regionale con l’impegno all’utilizzo delle graduatorie presso gli Enti regionali e nazionali). Se questo per le graduatorie del concorso Regione in parte sta avvenendo, purtroppo per le graduatorie Arlab assolutamente no, e francamente non se ne comprendono le ragioni.
La campagna elettorale per le prossime elezioni regionali sta per entrare nel vivo, la questione deve entrare nel dibattito pubblico e nell’agenda dei candidati.

Dietro ogni numero di quelle graduatorie, ci sono vicende personali complesse e a volte drammatiche. Ci sono famiglie che potrebbero ricongiungersi, progetti familiari che potrebbero nascere, storie di precariato terribile e, quello che accomuna tutti, la speranza, il sogno di non dover essere costretti ad emigrare da una terra afflitta da troppo tempo dall’enorme piaga dello spopolamento, un problema strutturale e antico del nostro territorio. Massimizzare le assunzioni a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione assume qui in Basilicata un’importanza simbolica e politica di particolare rilievo, anche rispetto ad altri territori. E ancora, dietro ogni nome di quelle liste, c’è l’impegno di ragazzi che hanno studiato, non senza grandi sacrifici, e superato una selezione pubblica e che non vedono l’ora di mettere le loro competenze a servizio della mission dei Centri per l’Impiego.