Trader incassano milioni con $MELANIA prima dell’annuncio ufficiale. È fortuna o qualcosa di più? Cosa c’è dietro?
La sera del 19 gennaio, poco prima che Melania Trump annunciasse su Truth (il social network lanciato dal marito Donald) il lancio della sua memecoin $MELANIA, qualcosa di inusuale accadeva dietro le quinte del mercato crypto, come svelato da un’analisi esclusiva del Financial Times: nell’arco di due minuti e mezzo prima della pubblicazione del post ufficiale, 24 portafogli digitali hanno acquistato token per 2,6 milioni di dollari, intercettando un’opportunità che si sarebbe rivelata estremamente redditizia.
Il valore del token è infatti decollato subito dopo la pubblicazione del messaggio dell’ex First Lady e chi aveva già acquistato (per l’appunto: chi?) si è trovato a cavalcare l’onda del boom. Quindi, come nel più classico dei pump e dump, l’81% di quei token era già stato rivenduto, generando guadagni vertiginosi in appena 12 ore: secondo quanto riportato dal FT, uno di questi portafogli ha investito 681.000 dollari in una singola transazione soltanto 64 secondi prima che il progetto venisse reso pubblico. Il risultato? Un profitto di 39 milioni di dollari in 24 ore, saliti a 43,4 milioni nei tre giorni successivi.
Il fenomeno ha sollevato interrogativi sul lancio di questa moneta collegata all’attuale First Lady statunitense. Mentre la memecoin $TRUMP – promosso da Donald Trump pochi giorni prima – non aveva mostrato movimenti sospetti nei secondi precedenti all’annuncio, la vicenda di $MELANIA ha assunto contorni ben diversi. Dopo l’annuncio pubblico, altri 22 conti hanno acquistato token per circa 900.000 dollari nei successivi 42 secondi, alimentando ulteriormente il sospetto di una strategia ben coordinata.
Le transazioni, come di consueto per le criptovalute, sono visibili sulla blockchain, ma i soggetti dietro ai wallet rimangono anonimi. E proprio questa opacità alimenta le ipotesi di un’operazione orchestrata da insider o da soggetti in stretto contatto con il team di sviluppo: se l’anonimato rappresenta uno dei pro delle criptomonete, in questo caso vediamo un effetto collaterale.
Le memecoin, nate come progetti speculativi a tema virale (ma senza alcun valore d’uso della moneta né alcuna progettualità), non rientrano nella normativa statunitense sui titoli finanziari. Di conseguenza, chi li crea e promuove non è tenuto a seguire le regole sull’insider trading o sull’informativa agli investitori. Questo vuoto normativo consente a chi è sufficientemente veloce – o sufficientemente informato – di ottenere enormi profitti in tempi rapidissimi.
Il termine “snipers” viene spesso usato nella comunità crypto per indicare quegli utenti che monitorano i mercati per acquistare grandi quantità di token prima che vengano ufficialmente promossi, sfruttando l’impatto mediatico e il successivo rialzo del prezzo. Ma in questo caso abbiamo a che fare con sniper o con gente vicina all’entourage trumpiano?
Secondo le ricostruzioni del Financial Times, gli sviluppatori dietro $MELANIA – soggetti distinti dai portafogli sospetti – hanno intascato finora almeno 64,7 milioni di dollari tra vendite iniziali e commissioni. Il prezzo attuale – al momento della stesura di questo post – è di 0,32 dollari per token, ben distante dal picco superiore ai 13 dollari.
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