
PESCARA. Uno, due, cinque colpi. Ha sparato con freddezza, senza pietà, contro il dipendente di un ristorante di piazza Salotto che doveva servirgli gli arrosticini, ferendolo in maniera gravissima. Il cliente non aveva alcuna intenzione di attendere e così ha tirato fuori la pistola e ha cominciato a fare fuoco a ripetizione, accanendosi sul cuoco Yelfry Rosado Guzman, 23 anni, nato a Santo Domingo e residente a Chieti. Poi si è allontanato, ha chiamato un taxi e si è dileguato su una Renault Clio, mentre partiva la caccia all’uomo. Le telecamere del locale lo hanno ripreso mentre sparava, quelle installate dal Comune, invece, mentre si allontanava a piedi: da via Regina Margherita a via De Cesaris fino alla zona di piazza Muzii, dove sembra dissolversi. E in effetti Federico Pecoraro, 29 anni, di Montesilvano, che negli ultimi giorni ha alloggiato in un hotel della zona, raggiunge l’albergo e poi si allontana da lì in taxi, sempre sotto le telecamere. Braccato per otto ore è stato fermato dalla polizia in autostrada, in un’area di servizio di Pesaro.
IL PRANZO IN PIAZZA In una domenica delle Palme che appare tranquilla e in una piazza Salotto che un po’ per volta si sta scaldando con il sole appena uscito, un uomo – felpa e pantaloni della tuta neri, con il borsello – pranza all’esterno di Casa Rustì, un locale dove gli arrosticini si servono a pranzo a cena. Non è un cliente sconosciuto: è stato già lì, venerdì e sabato. Una volta consumate le portate, verso le 14, entra nel locale, giusto all’angolo di piazza Salotto con via Regina Margherita, e chiede ai due dipendenti altro vino e altri arrosticini. Non torna al tavolo dove ha consumato il pasto ma resta all’interno. Il vino gli viene servito subito, il calice resta lì, sul bancone.
L’AGGRESSIONE Il cliente, a quanto pare, si lamenta dei tempi attesa, scuote la mano come a dire che bisogna accelerare, in cucina, per la cottura degli arrosticini. Scambia qualche parola con Yelfry dopodiché si avvicina al cuoco e lo colpisce con un cazzotto. I due non sono soli: c’è anche Martina, 28 anni, responsabile dell’attività. Cerca di mettersi in mezzo per far calare la tensione, ma il cliente estrae una pistola calibro 22 e Yelfry allontana Martina, per salvarla. Il cliente spara e Yelfry finisce sul pavimento, dietro al bancone, con il ventre a terra. L’aggressore segue il cameriere fin dietro il bancone, per averlo meglio a tiro e spara di nuovo, quattro o cinque colpi in tutto, mentre Yelfry è ancora allungato dietro al bancone, colpito alla schiena e al braccio, e a pochi passi da lui c’è Martina che trema sconvolta. È impietrita dalla paura. I colpi si sentono anche dall’esterno, così racconta chi si trova in uno dei bar vicini.
LA FUGA
L’aggressore esce dal bar come se nulla fosse, mantenendo la calma. In quel momento sta passando di lì una coppia, un uomo e una donna, mano nella mano. Non li degna di uno sguardo, cammina dietro di loro e si allontana. Lo “seguono” le telecamere che registrano buona parte di ciò che avviene nella zona, e riprendono il suo percorso di fuga, lo filmano, esattamente come è accaduto con l’aggressione avvenuta dentro a Casa Rustì: la scena è stata ripresa dall’inizio alla fine e finisce sui social, come un film.
I SOCCORSI
Martina esce dal ristorante chiede aiuto, urla. Chiede di chiamare il 118, di far arrivare una ambulanza, e poi telefona al titolare, Christian Fedele (che si occupa dell’attività con il fratello Stefano), e invoca aiuto, disperatamente, aiuto. L’allarme arriva alla polizia, che raggiunge immediatamente piazza Salotto con le pattuglie della squadra volante e poi con la squadra mobile, che si occupa delle indagini, e ancora la polizia scientifica, per i rilievi nel locale. Un’ambulanza soccorre Ylfry, che è ferito ma cosciente, e racconta cosa è accaduto. Una volta al pronto soccorso viene sottoposto a tutti gli accertamenti, intubato e poi operato fino a sera, per estrarre i proiettili: intervento complesso, che si svolge in due momenti. La famiglia, lì fuori, aspetta e prega. Temono per la vita del giovanissimo cuoco, padre di un bimbo di due anni, che viene descritto dal titolare come un «bravo e bel ragazzo», che ogni giorno va a lavorare con l’autobus. Ha riportato anche diverse fratture a scapole, vertebre, costole, la paura è grande anche per i polmoni. La prognosi, per lui, è riservata, viene ricoverato in Rianimazione. Finisce in ospedale anche Martina. È sotto shock, viene trasportata in ospedale. Ha visto la morte in faccia, ci vorranno ore prima che si riprenda.
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