ROSETO. Qualunque sarà il progetto per Villa Clemente, la cosa certa è che l’immobile sarà demolito.
L’edificio, infatti, ha il tetto sfondato ed è sempre più precario, e anche se l’amministrazione, come ha più volte ribadito, riuscisse a dirottare i 5 milioni di euro ottenuti per la storica villa in stile liberty su Arena 4 Palme e villa comunale, si dovrebbero attendere altri fondi per intervenire su Villa Clemente. «Attendiamo dal ministero», dice il sindaco Mario Nugnes, «l’ok per il trasferimento di questi fondi. È chiaro che per Villa Clemente, che dovrà essere abbattuta, chiederemo ulteriori fondi ma superiori a 5 milioni euro, perché lì a nostro avviso dovrà essere realizzato uno spazio culturale importante e dovrà essere riqualificato anche il giardino». Villa Clemente venne acquistata dal Comune nei primi anni ‘80 grazie al sindaco Giovanni Ragnoli.
Nel corso degli anni si sono succedute varie ipotesi di utilizzo della struttura: nel 1997 venne predisposto un progetto di ristrutturazione attraverso il premio Tercas curato dalla fondazione Tetrakis, e nel 2004 il progetto fu ridefinito e prevedeva la realizzazione di una sala polivalente con 600 posti per concerti, rappresentazioni teatrali, convegni, ma non si fece mai nulla. Nel 2021 infine è stata inoltrata richiesta di finanziamento al ministero dell’Interno dall’amministrazione Pd guidata dall’allora sindaco Sabatino Di Girolamo, tramite il bando di rigenerazione urbana, riprendendo il vecchio progetto.
Nonostante la bontà del progetto dimostrata dall’acquisizione di una alto punteggio, non è stato in un primo momento finanziato per un cavillo burocratico, ovvero la mancanza della dicitura «inadempiente indicatore target Pnrr». Ma ad aprile 2022 grazie ai fondi aggiuntivi stanziati dal governo è rientrato insieme ad altri progetti.
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