PESCARA. Continua a tenere banco la questione di viale Marconi e del ritorno alle tre corsie, con l’eliminazione di quella riservata agli autobus (lato monte). Dopo la prima apertura mostrata dal sindaco Carlo Masci nell’incontro della scorsa settimana con le associazioni, oggi è in programma un nuovo confronto. In particolare, le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal sono state invitate a Palazzo di città dove incontreranno l’assessore alla Mobilità Luigi Albore Mascia, il sindaco e il dirigente del settore, Giuliano Rossi. Successivamente, l’assessore Albore Mascia incontrerà anche il presidente dell’Aci Giampiero Sartorelli. Si tratta di un secondo passaggio, questa volta specifico sul trasporto pubblico, dopo quello con le associazioni di categoria, i cittadini, Legambiente e Fiab che la scorsa settimana aveva fatto emergere la richiesta corale di eliminazione della corsia lato monte degli autobus, con il ripristino dei posti auto. «Proprio di questo», annuncia Masci, «parleremo con Tua e con gli altri interlocutori».
E puntualizza: «Il Comune ha già avviato un lavoro di approfondimento interno, da dicembre, tenendo conto delle sollecitazioni giunte dal territorio. Con i tecnici abbiamo valutato come procedere, muovendo dallo scenario che si è andato determinando a Porta Nuova». Il riferimento è alla nuova viabilità della zona dove, ricorda Masci, «stanno per concludersi i lavori in via Croce, due delle tre strade pendolo sono state già aperte al traffico a Villa del fuoco e a San Donato, mentre per la terza, in via Pantini, attendiamo la conclusione del cantiere della Pineta. Senza dimenticare il corridoio verde alle spalle dell’Università, pronto a primavera». Un nuovo quadro, in base al quale Masci assicura: «Il lavoro del Comune si concluderà a breve e sarà una sintesi tra l’attività svolta da dicembre e le istanze che stiamo raccogliendo su posti auto, ciclabili, semafori e rotatorie, finalizzate a superare il progetto del centrosinistra datato 2019 e le successive modifiche. Non potevamo non realizzate l’opera», conclude, «pena la perdita del finanziamento europeo. L’obiettivo è trovare un punto di equilibrio, seguendo i desiderata dei cittadini, per avviare prima una sperimentazione e poi uno studio sulla viabilità dell’intera Porta Nuova». (s.d.l.)