SAN GIOVANNI TEATINO. Riammessi in servizio undici lavoratori dei 140 che erano rimasti senza lavoro dopo la cessione, nel 2020, di Margherita Distribuzione Spa (ex Auchan) a Maiora srl; si tratta dei lavoratori che avevano promosso il ricorso contro le decisioni aziendali e che ora hanno visto riconosciuto il loro diritto al passaggio in Maiora Srl e al pagamento dei tre anni di stipendio maturati dal 2020 al 2023. Lo ha stabilito il Tribunale di Pescara, con pronuncia del 12 ottobre scorso.
Lo fa sapere in una nota la stessa Filcams Cgil di Pescara che esprime «forte soddisfazione». Il Tribunale di Pescara, fa sapere il sindacato, ha riconosciuto l’illegittimità del comportamento tenuto da Margherita Distribuzione Spa e della società Maiora Srl che, nel settembre 2020, avevano sottoscritto accordi di cessione di ramo d’azienda con le organizzazioni sindacali territoriali, per cui la sola Filcams Cgil di Pescara manifestò la propria contrarietà, non firmando e contestando gli accordi che stabilivano, «con criteri del tutto arbitrari, il transito dalla cedente Margherita Distribuzione Spa (ex Auchan) alla cessionaria Maiora Srl di una sola parte del personale in forze nei due ipermercati ex Auchan di Pescara Aeroporto e Cepagatti, lasciando fuori 140 lavoratori».
Subito dopo la firma degli accordi, la Filcams Cgil, con l’ufficio Vertenze e legali del sindacato che ha assistito i lavoratori con gli avvocati Fiorella Dragani, Francesca Ramicone e Chiara Sabatini aveva convocato in assemblea le lavoratrici e i lavoratori esclusi, argomentando le motivazioni che avevano portato ad essere l’unica sigla a non aver firmato ed esortandoli a promuovere contenziosi, offrendogli assistenza legale gratuita. Il sindacato fa sapere anche che il 1° agosto scorso, «le imprese cedenti e cessionarie per limitare i danni di una imminente sentenza che si prospettava a loro sfavorevole dopo quasi tre anni di udienze, riammettevano in servizio tutte le lavoratrici e i lavoratori ancora in forza in Margherita Distribuzione, tuttavia senza il pagamento delle intere retribuzioni arretrate relative ai tre anni precedenti, retribuzioni che poi sono state riconosciute in giudizio per i soli ricorrenti assistiti e rappresentati dalla Cgil».