SAN SALVO . Nella vertenza Denso il peggio è stato scongiurato ma i timori restano. «Solo verbalmente», sottolineano Fiom, Fim e Fismic, «è stata confermata la volontà della casa madre giapponese di proseguire l’attività a San Salvo utilizzando contestualmente lo strumento dei prepensionamenti». Le tre sigle, insieme a Uilm, non nascondono perplessità. Il presidente della Provincia Francesco Menna ritiene necessari approfondimenti: «Al ministero va convocato un tavolo sulla Denso per cristallizzare certezze sul futuro». Il sindaco di San Salvo Emanuela De Nicolis ritiene invece che il tavolo che è stato aperto sia sufficiente: «Ciò che occorre garantire sono gli investimenti». Intanto la crisi dell’automotive influisce inevitabilmente ancora sulle aziende: sia in Denso che in Pilkington alcuni reparti si fermeranno dal 25 aprile al 6 maggio.
L’APPELLO DI MENNA
«Stiamo attraversando un momento estremamente delicato», afferma Menna, «la politica deve dare risposte adeguate e prevedere investimenti e progetti e solo dopo ammortizzatori sociali. Il management di Denso è preparato e ben disposto. Va aperto al ministero un tavolo su Denso per individuare gli strumenti necessari a supporto del colosso internazionale. Piuttosto che pensare al ponte sullo stretto e ad altri utopistici progetti, la politica deve salvare i posti di lavoro: nel 2013 Denso occupava 976 dipendenti, ora sono 834 ma si parla di esuberi e nei prossimi tre anni l’organico passerebbe a 635 lavoratori. Trecento posti di lavoro persi in poco più di dieci anni non sono una sciocchezza». D’accordo con Menna è il sindaco di Palmoli Giuseppe Masciulli.
IL DISAPPUNTO DI DE NICOLIS
Il sindaco di San Salvo De Nicolis non è d’accordo. «Esiste già un tavolo istituzionale che sta lavorando in stretta collaborazione con i ministri delle Imprese e del Lavoro. Ciò su cui occorre lavorare», sostiene De Nicolis, «è garantire investimenti. Se è vero che dipendono dal mercato dell’elettrico dell’auto, i sindaci possono far sì che le condizioni dei siti di investimento siano le migliori. San Salvo è pronta. Chiedere ulteriori luoghi di incontro serve solo a creare confusione. Abbiamo rappresentanti politici locali nelle sedi deputate e sigle sindacali che stanno operando nel migliore dei modi, nella consapevolezza di avere i sindaci e i cittadini del Vastese a loro sostegno». i sindacati nei prossimi giorni dovrebbero approfondire il tema della della cig che potrebbe essere prorogata di altri sei mesi.
ORA C’È UN LUNGO PONTE
Intanto, approfittando della festa della Liberazione e a seguire del primo maggio, Denso si ferma dal 25 aprile al 2 maggio. Stando a indiscrezioni che saranno confermate lunedì, alcuni reparti potrebbero fermarsi fino al 6 maggio. Anche Pilkington a causa della flessione del mercato auto ferma il reparto dei parabrezza fino al 6 maggio. «L’azienda ne approfitterà per ristrutturare e risistemare il reparto», spiega Arnaldo Schioppa, segretario Uil. Pilkington bilancia con Bravo, che non farà ponti, e Primo che si fermerà solo dal 25 al 28 aprile.
AMMORTIZZATORI SOCIALI
Tornando alla Denso, nei prossimi giorni l’azienda si dovrà attivare per la prosecuzione degli ammortizzatori sociali utili alla gestione dello scarico lavorativo. Fiom, Fim, e Fismic chiedono che venga utilizzato nel modo più equo, «tale da impattare il meno possibile sui lavoratori. Per questo nel confronto a livello territoriale si approfondirà l’articolazione dell’uso e la programmazione dello stesso. Riteniamo che la cig debba essere a sostegno del rilancio del sito produttivo di San Salvo». Per Uilm «a tutti devono essere garantiti carichi di lavoro adeguati ed equi, tali da assicurare a tutti il 51% di presenza in azienda».
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