VASTO. «Sulla variante alla Statale 16 non bisogna dividersi per ragioni di partito, contrastando le esigenze della collettività vastese, ma occorre trovare una soluzione che unisca tutto il territorio». Edmondo Laudazi della lista civica “Il Nuovo Faro” lancia un appello alle forze politiche affinché facciano tutti quadrato sul tracciato interno. «La Provincia ha predisposto da anni un progetto, su cui ha già deliberato il consiglio comunale», ricorda l’ex consigliere comunale, «si tratta di un percorso che arretra l’attuale viabilità della Statale 16, scavalcando la città, collegando le zone adiacenti ai caselli autostradali Vasto Nord e Vasto Sud con una bretella realizzata lungo il Sinello, per passare sotto Sant’Antonio Abate e ridiscendere verso località Selvotta, per servire anche l’area del nuovo ospedale e la stazione ferroviaria Vasto-San Salvo e per poi ricollegarsi al tratto di strada Statale che arriva dal vicino Molise. L’Anas, nonostante tutti i dinieghi ricevuti, ritiene ancora di poter risolvere i problemi di circolazione restando sulla viabilità esistente, per la maggior parte dei circa 19 chilometri del suo attuale tracciato sul nostro territorio, ed insiste – in sede di conferenza preliminare – nel tentativo di trasformare la variante di Vasto nella mini-variante di Vasto Marina, addirittura da realizzare per stralci – non a valere sul nuovo tracciato necessario – ma restando sul tracciato esistente, che lascia immutati i problemi, proprio nel tratto più critico alla Marina. Una assurdità progettuale e comportamentale», incalza Laudazi, «che risulta molto penalizzante per l’economia, il turismo e l’ambiente e per la credibilità amministrativa. Non dovrebbero servire conferenze ma solo ragionamenti e buon senso. Invece, a fronte di una ipotizzabile perdita dei finanziamenti stanziati, si sono divise Vasto e San Salvo e si è addirittura disarticolato il consiglio comunale di Vasto, con un ribaltamento incomprensibile, rispetto a decisioni consolidate negli anni e che riflettono il volere della intera popolazione». Per l’esponente del Nuovo Faro, «è giunto il momento di capire come mai Anas insista su un tracciato che non soddisfa, di non dividersi per ragioni di partito e di imporre un ripensamento in sede di approvazione del progetto definitivo per ottenere una soluzione che unisca il territorio». (a.b.)