
CHIETI. Sull’ex biblioteca regionale si accende lo scontro politico. Dopo la video-denuncia del regista teatino Fabrizio Franceschelli, che ha documentato lo stato di grandissimo degrado in cui, nel cuore della villa comunale, si trova l’ex Centro servizi culturali, adesso la questione diventa anche oggetto di polemica politica. La struttura è chiusa dal terremoto del 2016 e da tempo è preda dei vandali. È stata oggetto di numerose segnalazioni da parte dei residenti e qualche tempo fa, a seguito di una denuncia, all’ex Gil è arrivata anche la polizia. Ultimo sfregio, l’utilizzo dei preziosi volumi della Treccani come sostegno di improbabili trampolini di lancio.
Un’immagine che non è passata inosservata agli occhi di Franceschelli, per tanti anni autore e regista nella trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto, che ha fatto oggetto di una video-denuncia diventata virale. Ed è partito così il rimpallo di responsabilità.
Il gruppo consiliare di FdI – Carla Di Biase, Giuseppe Giampietro e Roberto Miscia – si è subito intestato il merito di aver interessato il presidente della Regione Marco Marsilio per far ripulire almeno l’area esterna, cosa che è stata fatta, e per pianificare il futuro della struttura per la quale il consigliere regionale di FI Mauro Febbo ha annunciato uno stanziamento di 800mila euro a partire dal 2023.
La posizione di FdI, però, ha suscitato una piccata replica da parte dei consiglieri comunali del Pd. «Quarantatré mesi, 184 settimane, 1.288 giorni. Questo il tempo che hanno impiegato i consiglieri FdI per ricordarsi della città», dicono Barbara Di Roberto, Filippo Di Giovanni, Paride Paci e Pietro Iacobitti, «3 anni e 7 mesi il tempo sprecato dal governatore Marsilio per scoprire che l’Abruzzo ha un capoluogo di nome Chieti. Leggiamo che il partito di opposizione teatina rivendica meriti e ringraziamenti: il merito di aver interloquito con quelli che hanno voluto sostenere ed eleggere nel 2019; i ringraziamenti, secondo loro dovuti, a un presidente di Regione che qui a Chieti abbiamo visto tante volte quante sono le dita di una mano. Le realtà è che la campagna elettorale per le Politiche è ormai cominciata e l’occasione per procacciare voti al proprio partito, sfruttando quella filiera istituzionale che mai si è utilizzata per fare gli interessi di Chieti, è troppo ghiotta per chi ha l’abitudine di fare politica sui giornali, senza aver mai prodotto fatti diversi dall’aver portato la città in predissesto». Contro la Regione interviene anche il consigliere del nuovo gruppo Liberi a sinistra Edoardo Raimondi: «Sono passati cinque anni dalla chiusura e il degrado della struttura è solo peggiorato, intanto giovani e studenti non hanno più luogo luoghi accessibili in centro per studiare o fare ricerca. Di sollecitazioni alla Regione ne sono arrivate a bizzeffe. Nonostante ciò, tutto tace. Da consigliere comunale sarà mia premura appurare con il gruppo Liberi a sinistra le ragioni di tanta deleteria indifferenza della Regione verso i luoghi e gli spazi del sapere della nostra città. Non basta solo ripulire o decorare per salvare la faccia a danno compiuto: bisogna restituire questi spazi fondamentali alla collettività una volta per tutte».
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