PESCARA. Prosegue a rilento in Abruzzo la campagna di somministrazione della quarta dose del vaccino anti-Covid. Il dato ministeriale di ieri parla di 4.157 somministrazioni in regione, a fronte di un bacino potenziale stimato in sui 293mila persone.
La fetta più corposa della popolazione già vaccinata con il nuovo booster è quella composta dagli ultraottantenni, cioè quelli che per primi hanno ricevuto la terza dose. Sono 99.599 in Abruzzo gli over 80, ma con la quarta dose sono comunque soltanto in 3.270, ossia il 2,80% del totale. Il dato nazionale si assesta al 3,42%. Gli ultraottantenni possono recarsi liberamente e senza prenotazione in un hub vaccinale per ricevere la quarta dose, a patto che siano trascorsi almeno quattro mesi dalla terza e nel frattempo non si sia stati contagiati dal Covid. Stesso discorso vale anche per i fragili che hanno più di 60 anni di età.
CHI SONO I FRAGILI
Sono considerati fragili i cittadini con determinate altre patologie, come la fibrosi polmonare idiopatica; malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia; scompenso cardiaco in classe avanzata; pazienti post-shock cardiogeno; sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone; sclerosi multipla; distrofia muscolare; paralisi cerebrali infantili; miastenia gravis; patologie neurologiche disimmuni; diabete di tipo 1; diabete di tipo 2 in terapia con almeno 2 farmaci per il diabete o con complicanze; morbo di Addison; panipopituitarismo; cirrosi epatica; evento ischemico-emorragico cerebrale con compromissione dell’autonomia neurologica e cognitiva; stroke; talassemia major; anemia a cellule falciformi; altre anemie gravi; fibrosi cistica; sindrome di Down; grave obesità; disabilità grave.
IL VIRUS CORRE ANCORA
Nel frattempo il virus, spinto dalla variante Omicron 2, continua a diffondersi con forza in Abruzzo.
Ieri la Regione non ha pubblicato il suo bollettino giornaliero «a causa di un problema tecnico ai sistemi informatici». Ma è il direttore del laboratorio di Virologia e Microbiologia della Asl di Pescara Paolo Fazii a ricordare quanto il virus sia ancora pericoloso e sia necessario prestare attenzione. «Ho l’impressione che si stia minimizzando il problema. Ci si sta dimenticando del pericolo del Covid, che produce ancora tanti casi, tanti ricoveri e tanti morti», dice, «con Omicron 2 il virus è più trasmissibile, ma fortunatamente meno patogeno. Diventerà endemico, produrrà una banale influenza, ma non ancora. Oggi è pericoloso». Quindi sul dibattito in corso sull’eliminazione dell’obbligo delle mascherine al chiuso: «Lo trovo assurdo. Il virus si diffonde tramite aerosol. Non a caso ora ci si contagia prettamente in famiglia, cioè dove non si usa la mascherina. È vero che il virus in estate si vede meno, ma non scompare del tutto. Dà forme silenti col caldo, ma poi riesplode in autunno: se noi continuiamo a farlo diffondere, poi ci darà la batosta».