
LANCIANO. Assolti dopo un lunghissimo processo e richieste di condanna fatte addirittura tre anni fa dal pubblico ministero Serena Rossi, 11 dei 12 imputati (uno è deceduto) accusati a vario titolo di usura e truffa e alcuni anche associazione a delinquere. Al centro del processo l’operazione Cipollaro, ossia un giro di usura e truffe da circa 350mila euro, smantellata nel 2011 dalla Procura e dal commissariato di polizia. Ora, di fronte al collegio, sono cadute tutte le accuse, anche l’associazione a delinquere che era stata contestata a Felice Di Fazio, 63 anni (per lui il pm aveva chiesto 5 anni di reclusione), ad Antonio Cardillo, 48 anni (per lui chiesti 3 anni e 8 mesi) e Rosanna Pugliese, 43 anni di Perano (la pm aveva chiesto già l’assoluzione per l’associazione a delinquere ma 2 anni e 4 mesi di reclusione per truffa).
Assoluzioni chieste dal Pm e confermate dai giudici, anche per intervenuta prescrizione, per gli altri imputati: Annamaria Alleva e Vittorio Natale di Fara San Martino, Lorenzo Verì di San Vito, Martina e Michela Di Fazio di Lanciano, Nadia Di Ridolfo, Michele Sbaraglia di Teramo, Felice Pasquini di Perano. Il 12° imputato è purtroppo deceduto. Nessun sistema truffaldino quindi volto a fare prestiti usurai e poi a trasformare le vittime di usura che non potevano più pagare i prestiti, in prestanome, legali rappresentanti di società utilizzate per raggirare altre imprese acquistando materiali pagati con assegni post-datati e insoluti. Merce – carburante, porte, materiali in legno, travi lamellari, carrelli elevatori, gruppi di continuità – che era depositata in un piazzale in località Cipollaro a Casoli; da qui è nato il nome dell’operazione che ha poi dato vita al processo che si è concluso dopo quasi 10 anni con tutte assoluzioni piene. (t.d.r.)
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