PESCARA. «Un altro appartamento Ater occupato in via Rossetti dallo scorso 19 giugno». La denuncia arriva da Giuseppe Carminelli, della Iau, (Inquilini e assegnatari uniti). «La pratica di occupare abusivamente alloggi Ater è purtroppo presente anche a Pescara», prosegue la nota di Carminelli. «La nostra associazione già nel recente passato aveva denunciato episodi di occupazioni abusive di case Erp nelle periferie, chiedendo interventi immediati di sgombero per ripristinare il rispetto della legge e della legalità sul territorio. Lo scorso 19 giugno abbiamo inviato una nota all’Ater, alla polizia municipale e all’ufficio per la politica della casa del Comune di Pescara per farci portavoce di una segnalazione arrivata dai nostri inquilini e assegnatari: un appartamento in via Rossetti numero 3 occupato da una persona che già aveva preso possesso in precedenza di un’abitazione nella stessa via, ma al numero civico numero 9».
L’appartamento occupato aveva avuto come ultimo assegnatario il signor Tommaso Romanelli, deceduto anni fa. La casa non era più stata assegnata, prima di essere occupata abusivamente da qualche settimana.
L’occupazione dell’appartamento di via Raffaele Rossetti, a due passi dal mare e nel cuore del vecchio borgo marinaro di Pescara sud, ha portato nuove tensioni nel quartiere, tra intimidazioni e minacce verso chi ha mostrato dissenso verso questa occupazione illegale. «Una condizione che non può più essere tollerata e che necessita di interventi immediati, finora mancati, per riportare la legalità e mettere fine a questa occupazione dell’alloggio Ater in questione». Ma la Iau va anche oltre, chiedendo l’intervento del prefetto Flavio Ferdani per sbloccare dallo stallo attuale la situazione delle case popolari cittadine: «Chiediamo una riunione urgente con il Comune e l’Ater per affrontare il grande tema dell’agibilità e della disponibilità degli alloggi Erp attualmente chiusi, che sono in notevole quantità e potrebbero essere resi utili per soddisfare la crescente domanda di “diritto alla casa” che, come si sa, è particolarmente urgente per le categorie sociali più deboli e svantaggiate della città».