SCANNO. È precipitato dalla montagna ed è finito un su un’auto parcheggiata lungo via Pescara. Sono le 9.30 in punto quando a Scanno cala la paura: il masso – enorme, di 150 metri cubi – è rotolato dalla parete rocciosa in località San Martino e si è schiantato su una Dacia Duster, fortunatamente senza persone all’interno. Due famiglie che vivono nel vicino residence, poco più in giù del punto dello schianto, hanno dovuto lasciare le loro abitazioni per motivi di sicurezza. Perché ora, dopo la paura, sarà il momento di chiarire tutti gli interrogativi di una tragedia sfiorata, che ha messo in allarme un intero paese. Proprio in quella strada, poco più avanti, sono stati effettuati dei lavori di mitigazione del rischio idrogeologico e il cantiere è ancora aperto. Fortunatamente, però, ieri non c’erano operai al lavoro e la strada era deserta. L’auto parcheggiata, completamente distrutta dal masso di sei metri per sei e alto circa 3 metri e mezzo, ha bloccato il grande pezzo di roccia e gli ha impedito di scivolare fino al residence di dodici abitazioni che si trova appena sotto via Pescara. Immediatamente sul posto sono arrivati i carabinieri e i vigili del fuoco di Sulmona che hanno transennato l’area impedendo l’accesso. Il Comune ha incaricato una ditta di rimuovere il masso demolendolo pezzo per pezzo e di ripulire l’area. Un sopralluogo è stato effettuato dal sindaco Giovanni Mastrogiovanni al quale tutti hanno espresso preoccupazione per l’accaduto. I più tesi per l’accaduto sono le due famiglie che risiedono stabilmente nel residence e hanno dovuto lasciare casa. Nessuno per ora ha escluso che dal monte in località San Martino non possano staccarsi altri massi e per questo si è deciso di fare evacuare la coppia di giovani e l’anziana invalida che vivono nello stabile. Decisione arrivata dopo un sopralluogo da parte dei vigli del fuoco dell’Aquila. «È stata davvero una tragedia sfiorata», ha raccontato la proprietaria dell’auto, «considerando che io avevo un appuntamento imminente per cui da lì a poco sarei salita in macchina, e poi mia sorella viene qui 3 o 4 volte al giorno con la figlia. In più, la strada è percorsa spesso da tutti gli scannesi che hanno casa più su, in zona Collitto. Non riesco ancora a credere di essere viva».
©RIPRODUZIONE RISERVATA