TERAMO. «Le donazioni al centro di raccolta sono diminuite dell’80%, ma non dobbiamo voltarci dall’altra parte. In Ucraina le persone muoiono di fame e sete, la guerra si sta allargando, la crisi umanitaria peggiora e non se ne parla. Per questo donate viveri, acqua e farmaci per evitare una catastrofe!». È l’appello di Sergio D’Ascenzo, presidente dell’associazione Kerigma di Isola del Gran Sasso che invia aiuti umanitari in Ucraina. Lo sguardo è pieno di preoccupazione mentre sistema nel deposito della Gammarana un carico di beni di prima necessità che porterà sabato prossimo nel Donbass, teatro di sanguinose battaglie. «Chiedo a tutta la provincia di tornare a donare», prosegue, «due mesi fa riuscivamo a inviare un carico ogni due-tre giorni, ora ogni tre settimane perché ci arrivano poche donazioni. La guerra, purtroppo, non è finita: ci sono bambini che muoiono di sete e questo è inaccettabile».
D’Ascenzo continua: «In molti non sono riusciti a scappare per mancanza di soldi, di possibilità e vivono in un completo stato di abbandono. Ho visto una mamma con tre bambini che vivevano sotto la casa distrutta e avevano solo un pentolino, ma non cibo. Nella nostra ultima consegna la fila era lunghissima tanto che molti sfollati sono rimasti senza pacchi e non possiamo permettere che questo accada. C’è un senso di impotenza dinanzi a una cosa orribile come la guerra, ma», conclude, «possiamo dare il nostro piccolo aiuto, altrimenti moriranno tantissime persone».
Il magazzino per le donazioni nell’area ex Villeroy è aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15,30.
Adele Di Feliciantonio
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