
PESCARA -Undici richieste partono anche d’Abruzzo per dire no alle guerre: la messa al bando delle armi nucleari, la riduzione immediata delle spese militari, la riconversione dell’industria bellica, che sta traendo immensi profitti dalle guerre e dai conflitti armati, l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza, la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, il riconoscimento dello Stato di Palestina, la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania, la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina, il rafforzamento dell’azione umanitaria e di protezione dei diritti umani nei contesti di violenza strutturale, la promozione di conferenze regionali di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite. Nel giorno dell’anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’Armata di Putin, il popolo abruzzese della pace, rappresentato da decine di sigle di associazioni e sindacati, dalla Cgil, all’Anpi e l’Arci, da Legambiente, il Wwf, Pax Christi e tante altre, oggi manifesta in regione.
LE MANIFESTAZIONI DI OGGI – A Pescara, alle 10,30, in piazza Italia, sit in con bandiere e striscioni davanti alla prefettura; a Chieti, alle ore 16, identica manifestazione in Largo Martiri della Libertà, lungo Corso Marrucino; all’Aquila, alle 18, la Rete Pace e Disarmo manifesta in piazza Regina Margherita; mentre a Sulmona, alle 18, si svolge una fiaccolata con partenza dalla Fontana del Vecchio.
«Mobilitarsi oggi per la pace, per il disarmo, per la nonviolenza, significa affrontare le sfide globali che abbiamo di fronte pena la distruzione dei diritti, della convivenza, delle democrazie e del pianeta», è il messaggio che parte dall’Abruzzo.