TERAMO . Ablie Ceesay è tornato a casa, in Gambia, dove la famiglia potrà dargli l’addio. A quasi due mesi dalla tragedia di via Longo, costata la vita al giovane africano e alla sua compagna Alessia Sardella, uccisi dal monossido di carbonio, la salma del 26enne ieri è partita alla volta del suo Paese d’origine grazie alla macchina di solidarietà messa in moto dalla Casa del popolo di Teramo. Sono stati infatti i volontari dell’’associazione ad attivare, a pochi giorni di distanza dal decesso della coppia, una raccolta fondi per far sì che la salma di Ceesay facesse ritorno in patria: i costi di trasferimento sono elevati, ma la generosità di tantissimi teramani e di diverse associazioni locali ha permesso di raggiungere la cifra necessaria (4.800 euro) nel giro di pochissimo tempo.
Così martedì la salma del ragazzo è partita verso Bologna. Da qui ha raggiunto in volo, passando per Istanbul, Banjul, paese di origine di Cessay alla cui famiglia è stata consegnata anche una somma in denaro per le spese di sepoltura. «Ringraziamo tutte e tutti i partecipanti a questa campagna di solidarietà e l’impresa di onoranze funebri che fin da subito si è mostrata sensibile e disponibile alla causa», dicono i volontari della Casa del popolo che sul tema dell’emergenza abitativa continuano a tenere i riflettori sempre accesi. La tragedia di via Longo, infatti, rappresenta la punta dell’iceberg di situazioni di disagio e difficoltà che molti in città vivono: sul tema oggi si riunirà l’osservatorio permanente per il diritto all’abitare che vedrà sedersi attorno a un tavolo enti e istituzioni locali, a partire dall’assessore alle politiche sociali Ilaria De Sanctis. All’incontro saranno presenti anche i rappresentanti della Casa del popolo, di Asia Usb e del Centro politico Santacroce. (v.m.)