
PENNAPIEDIMONTE. È stata una morte naturale. Anche se di naturale, quando a interrompersi è l’esistenza di un ragazzo di 19 anni, non c’è nulla. Laurentiu Nicolae Ciu, per tutti Lorenzo, residente a Pennapiedimonte e originario della Romania, è stato ucciso da una malattia congenita al cuore della quale non era a conoscenza. Lo ha chiarito l’autopsia eseguita ieri mattina dal medico legale Cristian D’Ovidio su incarico del sostituto procuratore Giuseppe Falasca.
«MORTE IMPROVVISA»
L’esame, svolto all’ospedale di Fermo in una sala settoria attrezzata per casi Covid (la salma è risultata positiva al tampone), è andato avanti per quattro ore. Sono stati i genitori del giovane a chiedere un approfondimento, dopo l’intervento dei carabinieri, facendo presente che Lorenzo non aveva mai avuto problemi di salute e che, di recente, si era vaccinato contro il Covid. L’autopsia ha confermato che la somministrazione del siero, peraltro avvenuta a maggio, e il coronavirus non c’entrano nulla con il decesso. A non lasciare scampo al 19enne è stata una patologia cardiaca che non sapeva di avere. Una patologia congenita che, infatti, non sarebbe stato possibile diagnosticare con i normali metodi, come un elettrocardiogramma o una radiografia.
LA TRAGEDIA IN CASA
Lorenzo ha avuto il malore fatale mentre stava riposando sulla poltrona, in sala, nella sua abitazione di via del Cantiere, la strada che porta al belvedere del Balzolo. Sarebbe potuto accadere in un qualsiasi altro momento del giorno, dell’anno o della vita. È successo di pomeriggio, lo scorso 20 agosto, ma, stando all’esito dell’esame autoptico, quella di Lorenzo è stata una tragedia inevitabile. I soccorsi sono scattati immediatamente. La madre ha trovato il figlio già a terra, privo di sensi. Gli operatori del 118 hanno raggiunto l’abitazione con l’elicottero e si sono calati con il verricello. Medico e infermiere hanno tentato in tutti i modi di rianimare il giovane, ma non c’è stato nulla da fare. Dagli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Chieti, fin dall’inizio, non è emerso nulla che potesse far ipotizzare responsabilità di terzi.
LE INDAGINI
L’inchiesta per omicidio colposo, senza indagati, aperta dalla procura di Chieti, sarà chiusa già nelle prossime ore. Non c’è più alcun mistero, ma solo tanta sfortuna per un ragazzo che trasmetteva passione per la vita e gioia a chi gli stava accanto.
L’addiO
Resta lo strazio della mamma Maria Mirela, del papà Silvian Florian, del fratello maggiore che porta lo stesso nome del padre, della cognata Melissa e degli amici che, domani alle 10.30, nel cimitero di Pennapiedimonte, diranno addio a Lorenzo durante una benedizione con il rito ortodosso.
IL DOLORE DEI PARENTI
Già martedì scorso parenti e amici si erano riuniti e avevano ricordato Lorenzo, all’esterno della chiesa parrocchiale dei Santi Silvestro e Rocco, con il lancio di tanti palloncini blu. «Fai buon viaggio, angelo nostro. Dove sei?», si dispera il papà su Facebook, «dacci un segno». Perché morire a 19 anni non è mai naturale.
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