ALBA ADRIATICA. In macchina c’erano i regali di Natale da portare a casa per le feste, ma Mattia Micomonaco, 30 anni, nella sua abitazione di Chieti non c’è mai arrivato.
È morto, molto probabilmente nella notte tra il 24 e il 25, nella sua Alfa 147 parcheggiata sul lungomare di Alba Adriatica. Nessuno ha notato quel corpo riverso in auto fino a ieri pomeriggio quando un passante si è insospettito e ha chiamato i soccorsi. Sul corpo nessun segno di violenza, in macchina niente siringhe o altro materiale. Non si esclude un malore, ma le uniche certezze potranno arrivare solo dall’autopsia.
La vittima, residente a Chieti, in questo periodo si trovava in una comunità terapeutica di San Benedetto del Tronto e aveva avuto un permesso per trascorrere qualche giorno a casa dove lo aspettavano per trascorrere insieme le festività. Che cosa è sia avvenuto tra il 24 e il 25 dovrà ora accertalo l’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Greta Aloisi che ha già disposto l’autopsia: sarà eseguita oggi dal medico legale Giuseppe Sciarra. Ulteriori elementi utili a ricostruire gli ultimi momenti di vita dell’uomo potranno arrivare anche dal suo telefono cellulare già all’esame dei carabinieri della compagnia di Alba Adriatica delegati alle indagini dall’autorità giudiziaria. L’apparecchio è stato ritrovato in macchina insieme al portafogli.
L’allarme è scattato intorno alle 18 di ieri quando un passante ha visto quell’uomo fermo sul sedile conducente con il capo rivolto sul volante. Si è avvicinato e ha subito fatto scattare l’allarme. La macchina era parcheggiata in una zona che in questo periodo dell’anno non è molto frequentata e in prossimità di una pianta che in parte nascondeva il sedile del conducente. I soccorsi sono stati immediati con le ambulanze del 118 arrivate subito sul posto, ma gli operatori non hanno potuto far altro che constatare la morte. La vettura era chiusa e per aprirla è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. La prima ricognizione cadaverica ha accertato che la morte risale ad alcuni giorni fa, con molta probabilità alla notte tra il 24 e il 25 dicembre, ma anche per questo particolare maggiori certezze potranno arrivare solo dall’autopsia in programma per oggi all’obitorio dell’ospedale di Teramo.
Il trentenne era papà di una bambina e aveva frequentato l’istituto di ragioneria De Sterlich a Chieti Scalo. Era un grande tifoso del Chieti calcio.
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