SULMONA. Con il voto favorevole alla fiducia sulla conversione in legge del decreto “Milleproroghe” la nuova proroga per il tribunale di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto diventa effettiva. A sancire l’ufficialità sono i commi 8-ter e 8-quater: «Differiscono al 1° gennaio 2025 la data di efficacia della soppressione delle sedi distaccate dei tribunali de L’Aquila e Chieti». Ma questo non basta. Tra un anno e dieci mesi le quattro strutture giudiziaria abruzzesi dovranno chiudere se non sarà approvata una riforma alla legge del 2012. Ne sono consapevoli gli ordini professionali che ora chiedono alla politica di passare dai proclami ai fatti visto che tutti, maggioranza e opposizione, si sono dichiarati apertamente a favore della giustizia di territorio e al mantenimento dei tribunali.
NUOVA LEGGE
I mesi si succedono come un conto alla rovescia per questo serve una legge ex novo che interrompa la provvisorietà delle proroghe distribuite ormai di volta in volta nell’ultimo decennio. Un modo per mettere fine a questa lenta agonia che si ripete ogni anno. Gli avvocati abruzzesi, le associazioni di categoria, gli amministratori del territorio e i cittadini, che si aspettavano una proroga almeno biennale, ora chiedono di lavorare da subito a una soluzione.
LA STRADA
L’obiettivo è di portare in Parlamento una legge di riforma che riveda la geografia giudiziaria sul territorio nazionale. La nuova proroga di un anno consente di avere più tempo utile rispetto all’anno in corso a disposizione per continuare a lavorare a una soluzione definitiva della vicenda. L’approvazione dell’emendamento è un primo passo compiuto nell’ambito del percorso intrapreso a inizio legislatura da parte dei parlamentari abruzzesi di maggioranza, in particolare Etelwardo Sigismondi e Guido Liris che hanno firmato l’emendamento approvato. I 22 mesi rimanenti serviranno per approvare una legge per la modifica della vecchia norma. Si fanno garanti di questo proprio i rappresentanti politici parlamentari del centrodestra. E si sono detti pronti a collaborare i parlamentari di opposizione. Oltre all’ipotesi di una legge ex novo, in ballo resta anche il disegno di legge regionale, che vedrebbe le spese che i tribunali devono sostenere accollate all’ente regionale.
GLI AVVOCATI
Il presidente dell’ordine forense di Sulmona, Luca Tirabassi, parla di «una moderata soddisfazione per la proroga», aggiungendo che «resta il problema della mancata riapertura della pianta organica”. «Nei prossimi giorni», ha annunciato, «riuniremo il coordinamento per pianificare le iniziative, tra cui richiedere al ministero l’apertura del tavolo per lo studio di progetti finalizzati alla revisione della geografia giudiziaria partendo dal caso Abruzzo». Per il presidente dell’ordine di Avezzano, Roberto Di Pietro, è però ora di concretizzare gli sforzi fatti: «Continueremo a spingere affinché le forze politiche comincino a lavorare sulla legge di revisione sulla geografia giudiziaria», ha affermato, «serve la volontà politica però di approvare una nuova legge di riforma. Dai proclami si passi ai fatti».
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